SACRIFICIO SUL MERCATO? - «No, perché di fantasisti come lui ce ne sono pochi in giro. E chi li ha... o se li tiene stretti o se li fa pagare a peso d’oro. Fossi nella Juventus, in estate riporterei a casa l’argentino e progetterei un super attacco. Penso a un tridente con Soulè a destra, Vlahovic in mezzo e Chiesa a sinistra. O un 4-2-3-1 con l’aggiunta di Yildiz dietro a Dusan e due bei martelli in mezzo al campo per garantire equilibrio. La società dovrà fare una scelta chiara. Se l’idea è quella di proseguire con l’attuale 3-5-2 di Allegri, trovare spazio a Soulé sarà dura e allora tanto vale monetizzare al meglio il suo addio. Ma lo stesso discorso vale per Chiesa, che ha il proprio habitat naturale sulla fascia. Soltanto Yildiz può trovarsi bene in questo assetto perché è bravo a giocare a rimorchio del centravanti. Però… Con questi attaccanti mi auguro che la Juventus cambi sistema di gioco in futuro per sfruttare al meglio il notevole potenziale. Cedere Soulé potrebbe rivelarsi un rimpianto nei prossimi anni, un po’ come lo è stato in passato Coman».
SACRIFICIO YILDIZ? NO, BREMER - «No, gli attaccanti giovani e talentuosi li terrei tutti. Piuttosto, se devo proprio fare un sacrificio per mettere a posto i conti, cedo Bremer in Inghilterra e al suo posto lancio Huijsen, che nel prestito alla Roma sta dimostrando di possedere tutte le qualità del difensore del futuro. A Koopmeiners non rinuncerei a prescindere».
KOOPMEINERS - «Perché la Juventus, accanto ai tanti giovani bravi, ha bisogno di gente di spessore, soprattutto a centrocampo. L’olandese si sta confermando su ottimi livelli a Bergamo: è decisivo tanto in rifinitura quanto in zona gol. Alla Juventus, in realtà, di rinforzi come Koopmeiners ne servirebbero almeno due-tre in vista del ritorno in Champions e della partecipazione al Mondiale per club a 32 squadre».