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    Verso Juventus-PSV: da settembre è cambiato tutto, uomini e idee. Ma è diversa pure la 'prospettiva'

    Verso Juventus-PSV: da settembre è cambiato tutto, uomini e idee. Ma è diversa pure la 'prospettiva'

    • Benedetta Panzeri
    Cinque su undici, sostanzialmente metà squadra. È una Juventus molto diversa quella che domani tornerà ad affrontare il PSV Eindhoven dopo il precedente del 17 settembre scorso, diversa negli uomini ma anche nelle idee di gioco, come ha detto lo stesso Thiago Motta in conferenza stampa sottolineando subito che da allora sono cambiate tante cose, per tutti. E per accorgersene basta dare un'occhiata alla formazione titolare, appunto. 

     

    Come ha giocato la Juventus contro il PSV a settembre


    In porta, domani come allora, Michele Di Gregorio, ma già la difesa risulta quasi completamente rivoluzionata: out per infortunio Gleison Bremer e Pierre Kalulu (con il secondo che a inizio stagione giocava come terzino), ora al centro ci si aspetta di vedere ancora Federico Gatti e il nuovo arrivato Renato Veiga, con Timothy Weah e Nicolò Savona ai loro lati. A settembre faceva parte di questa linea a quattro anche Andrea Cambiaso, che attualmente è ai box per il problema alla caviglia.

    In mezzo al campo domani dovrebbe toccare a Manuel Locatelli - sempre più al centro, sempre più capitano - con Douglas Luiz, allora schierato solo negli ultimi quindici minuti a beneficio di Weston McKennie (tra i bomber di serata). McKennie che, forse più di cinque mesi fa quando agiva da mezzala, ha un ruolo da protagonista in questa Juve, in cui martedì potrebbe prendere il posto sulla trequarti di un Teun Koopmeiners che, se allora non aveva convinto, adesso è quasi considerato un flop. Confermati Nico Gonzalez e l'intoccabile Kenan Yildiz, entrambi in goal il 17 settembre, mentre nel ruolo di centravanti toccherà a Randal Kolo Muani, ormai davanti a Dusan Vlahovic nelle gerarchie.

     

    Cosa chiede Thiago Motta alla Juventus


    Poco o nulla, insomma, è più come prima, anche nelle idee. Anche perché ora Thiago Motta vuole una Juve più aggressiva, più brava tecnicamente, più padrona del campo e del pallone. La partita di domani, del resto, è pure più importante di quella di settembre, quando la squadra bianconera aveva una vita davanti, in Champions League. Ora il tempo è molto meno, così come sono drasticamente ridotte le possibilità di sbagliare, verso un obiettivo fondamentale come il raggiungimento degli ottavi. Con il PSV ci sarà anche un "terzo tempo", sì, in Olanda. Ma nel bene o nel male sarà davvero l'ultimo.

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