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Uno a zero, vittoria di corto muso e tre punti in tasca. Tutto bene, se non fosse che il vantaggio bianconero è maturato da un autogoal. E anche qui nulla di male, ma c'è un altro dato che non può lasciare del tutto tranquillo Thiago Motta dopo la vittoria casalinga contro la Lazio: la Juventus fatica ancora tanto, troppo in fase offensiva, se è vero che il primo tiro in porta - dal piede di un Dusan Vlahovic comunque apparso in buona forma - è arrivato solo all'80° minuto di gioco, dopo quasi un'ora giocata in superiorità numerica per via dell'espulsione di Alessio Romagnoli al 24'.
 

Juventus, il problema emerso contro la Lazio


Fino a quel momento il nulla (esclusa una traversa colpita dallo stesso serbo, che non finisce nel conteggio). Troppo poco per una squadra che vuole puntare in alto, ma che ancora una volta, contro un'avversaria ben messa in campo e rimasta solida anche in dieci uomini, non è riuscita a trovare gli spazi per rendersi pericolosa, rischiando pure di abbassarsi eccessivamente e di consegnare il pallino del gioco alla Lazio.

Nella fase finale della partita, poi, qualcosa è cambiato, è vero. E infatti sono arrivate le prime grosse occasioni - per Vlahovic prima e per Douglas Luiz poi, oltre ai tiri successivi di Nicolò Fagioli e pure del neo entrato Vasilije Adzic -, ma l'immagine di una squadra ancora un po' "imballata" resta lì, e deve far riflettere. Perché se in Europa la musica sembra essere un'altra, in Serie A è più facile che si ripeta il copione di uno scialbo Juventus-Lazio.



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