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C’è la Juventus e c’è Paolo Montero, potenzialmente una miscela esplosiva: e così è stato. Un’esplosione di ricordi ed emozioni per chi porta i colori bianconeri nel cuore; rivalità e antipatia in chi sta dall’altra parte della barricata. Può succedere, dunque, che nel calcio dei frame e delle partite vivisezionate, anche una tranquilla – e se vogliamo anonima -, serata di calcio giovanile salga alla ribalta nazionale.
 
L’episodio è ormai noto ai più. La Juventus Primavera, su invito di Paolo Montero, non restituisce palla al Sassuolo, dall’azione nasce un gol nel finale che fissa il risultato sul 2 a 1. Sull’episodio in sé si può discutere: per i neroverdi il pallone viene tirato fuori intenzionalmente perché un loro compagno finisce poco prima a terra; per i bianconeri – per Montero in particolare -, quel pallone che va oltre la linea di campo è frutto di un rinvio, perché un calciatore della Juventus sta per recuperare palla dopo il pressing. Ci sembrano normali dinamiche di campo, contestabili certo, ma che vengono esacerbate proprio per quella miscela esplosiva di cui parlavamo prima.
 
In campo, però, di questa esplosione proprio non c’è traccia, anzi. Nessun segnale di nervosismo, né polemiche accese del Sassuolo. I due allenatori, poi, non vanno mai oltre la discussione catturata dalle telecamere, durante la quale ognuno ribadisce la propria posizione. Anche nel post gara, tra gli edifici che compongono il complesso del Vinovo Training Center, non c’è traccia di nervosismo o battibecchi. Anzi, prima, durante e dopo il match ci sono abbracci e sorrisi tra Bigica e Montero che sono grandi amici.


 

Primavera, Juventus-Sassuolo: quello che non si è visto

 
Suo malgrado, tra i protagonisti della vicenda finisce il talentuoso centrocampista classe 2006, Francesco Crapisto. È lui, con il suo pressing, a indurre il difensore a buttare fuori la palla; è lui a non restituire ed è ancora lui poi a siglare la rete del 2 a 1, su assist di Javier Gil. Ma è sempre lui, solo pochi minuti prima, a prendersi abbracci e strette di mano degli avversari. Perché? Perché Crapisto, invece di provare a ribaltare un’azione da difensiva a offensiva, butta fuori il pallone per far sì che lo staff medico del Sassuolo entri in campo per assistere un giocatore neroverde finito a terra.
 
Per concludere, ribadiamo: l’episodio in sé è discutibile e ognuno può legittimamente farsi la propria idea. Chi parla di mancanza di valori, di Vinovo come scuola di scorrettezze, però, lo fa semplicemente per un motivo: il palcoscenico social non è importante, è l’unica cosa che conta. E se di mezzo ci sono Juventus e Montero, beh, diventa tutto più semplice.


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