DIALOGO - Un altro punto di svolta rispetto al passato è il fitto dialogo con i calciatori: "Sarri - scrive La Gazzetta -, per sua stessa ammissione, non è un capitano di grandi chiacchiere con la truppa: ha sempre allenato più le menti che i cuori. Seduce con le idee, ma non accende subito i sentimenti. Pirlo, che ha smesso l’altro ieri di calciare e sente ancora nell’aria l’odore magico dello spogliatoio, ha scelto tutt’alto approccio al nuovo ruolo: molto dialogo, carezze, abbondanti parole, giusto per smitizzare la falsa immagine di uomo timido che lo accompagna ingiustamente. I colloqui individuali sono giornalieri".
MODULI - Pirlo non è più legato ad un singolo modulo e tanto meno al dogma della difesa a quattro. Pirlo inizierà con il 4-3-3 ma sta lavorando su più moduli e anzi la difesa a tre sarà spesso utilizzata, sia dall'inizio che a gara in corso. A seconda delle necessità e a seconda dei momenti delle gare.
RONALDO - Ultimo, ma non ultimo, il rapporto con Cristiano Ronaldo. Sarri aveva iniziato andando a trovare il portoghese nel suo yacht. Un atto dovuto ma eseguito controvoglia, scrive la Rosea che sottolinea come Sarri sia un allenatore legato alla collettività più che alla grande individualità. E il rapporto con CR7 non è mai sbocciato. "Pirlo ha, invece, manifestato dall’inizio la volontà di far ruotare tutto il sistema attorno al suo fenomeno e la sintonia sembra essere piuttosto istintiva. Ronaldo ha conosciuto e sfidato più volte Pirlo in campo e lo ha sempre riconosciuto come un suo simile. Uno che parla il suo stesso raffinato linguaggio".