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Una settimana. Tanto è bastato ad Andrea Pirlo per cancellare Maurizio Sarri e il sarrismo. Così scrive La Gazzetta dello Sport, che parla delle tre mosse con cui il nuovo tecnico bianconero si sta differenziando dal suo predecessore. Prima di tutto, il "Maestro" conosce l'ambiente come ha sottolineato ieri a Coverciano Giorgio Chiellini. ​"Pirlo ha usato i primi giorni per gonfiare la sua juventinità - si legge -. Come vice, ad esempio, ha abbracciato una vecchia gloria bianconera come Igor Tudor. Il sostegno incondizionato dei senatori è il lasciapassare migliore per affrontare questa nuova avventura senza il rischio che, in caso di difficoltà, qualcuno abbandoni di nuovo la nave". 

DIALOGO - Un altro punto di svolta rispetto al passato è il fitto dialogo con i calciatori: ​"Sarri - scrive La Gazzetta -, per sua stessa ammissione, non è un capitano di grandi chiacchiere con la truppa: ha sempre allenato più le menti che i cuori. Seduce con le idee, ma non accende subito i sentimenti. Pirlo, che ha smesso l’altro ieri di calciare e sente ancora nell’aria l’odore magico dello spogliatoio, ha scelto tutt’alto approccio al nuovo ruolo: molto dialogo, carezze, abbondanti parole, giusto per smitizzare la falsa immagine di uomo timido che lo accompagna ingiustamente. I colloqui individuali sono giornalieri".

MODULI - Pirlo non è più legato ad un singolo modulo e tanto meno al dogma della difesa a quattro. Pirlo inizierà con il 4-3-3 ma sta lavorando su più moduli e anzi la difesa a tre sarà spesso utilizzata, sia dall'inizio che a gara in corso. A seconda delle necessità e a seconda dei momenti delle gare.

RONALDO - Ultimo, ma non ultimo, il rapporto con Cristiano Ronaldo. Sarri aveva iniziato andando a trovare il portoghese nel suo yacht. Un atto dovuto ma eseguito controvoglia, scrive la Rosea che sottolinea come Sarri sia un allenatore legato alla collettività più che alla grande individualità. E il rapporto con CR7 non è mai sbocciato. ​"Pirlo ha, invece, manifestato dall’inizio la volontà di far ruotare tutto il sistema attorno al suo fenomeno e la sintonia sembra essere piuttosto istintiva. Ronaldo ha conosciuto e sfidato più volte Pirlo in campo e lo ha sempre riconosciuto come un suo simile. Uno che parla il suo stesso raffinato linguaggio".