Il copione è davvero sempre uguale. Perché la Juventus ha visto svanire la vittoria da situazione di vantaggio in troppe occasioni in questi primi mesi sotto la guida di Thiago Motta, dal Cagliari al Lecce, dal Venezia alla Fiorentina, quando sarebbe bastata un po' di "malizia" in più per conquistare il bottino pieno (meritato, almeno in alcuni casi). La sensazione, confermata dal più recente 2-2, è che l'allenatore bianconero debba ancora migliorare nella gestione dei momenti della partita - che non dura mai solo un tempo e solitamente non si conclude dopo un goal segnato - specialmente, come ha detto lui stesso, quando la sua squadra è in una fase favorevole.
E poi un altro tema non da poco, strettamente collegato a quello di cui abbiamo appena scritto: la Juventus di questa striscia infinita di pareggi sembra aver perso la percezione del pericolo. Perché va bene il discorso degli infortuni, va bene quel pizzico di sfortuna, ma certe sbavature difensive - quando non si parla di veri e propri errori - non sono più perdonabili a una squadra che teoricamente dovrebbe lottare almeno per un piazzamento in Champions League. Anche la cattiveria, la concentrazione, la capacità di stare in campo con la testa giusta, del resto, vanno allenate tutti i giorni.