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    Juventus, le palle inattive sono un problema: i dati e l'idea di Tudor

    Juventus, le palle inattive sono un problema: i dati e l'idea di Tudor

    • Benedetta Panzeri
    Verticalità, riconquista e incisività sulle palle inattive. Sono i tre concetti chiave sui quali Igor Tudor ha iniziato immediatamente a lavorare alla Juventus, durante gli allenamenti alla Continassa: i primi risultati non hanno tardato ad arrivare, come del resto dimostra lo score di due vittorie e un pareggio nelle tre partite con Genoa, Roma e Lecce, che hanno dato subito l'idea di una squadra nuova, paradossalmente molto simile anche a quella che aveva in mente ma che non è riuscito a realizzare Thiago Motta.

     

    I numeri della Juventus sulle palle inattive


    Interessante soprattutto il discorso sulle palle inattive. La Juventus, oltre ad essere la seconda squadra ad aver segnato meno goal in Serie A su calcio da fermo (4), si è infatti confermata estremamente vulnerabile anche sui tiri piazzati a sfavore: non a caso, la rete del pareggio della Roma è scaturito proprio sugli sviluppi di un angolo che ha poi propiziato la zampata vincente di Eldor Shomurodov, una dinamica analoga a quella che sabato sera ha portato il Lecce ad accorciare le distanze nel finale con Federico Baschirotto e a mettere un po' di paura ai bianconeri.

     

    Il lavoro di Tudor


    Il trend va modificato, senza se e senza ma. Come rileva anche Tuttosport, piazzarsi a zona sui calci da fermo non si sta rivelando la migliore soluzione per la Juve: troppo spesso i movimenti dichi attacca mettono in difficoltà chi deve difendere. E nell'indecisione i bianconeri troppo spesso si perdono l'uomo che poi va a colpire: un difetto di fabbrica sul quale il tecnico croato è pronto a porre rimedio in settimana, per evitare sorprese a Parma, in un'altra partita in cui i tre punti saranno necessari per consolidare le posizioni da Champions.

     

    Juventus a riposo ma...


    Nella giornata di oggi, lunedì, la Juventus riposerà. Ma ieri i cancelli della Continassa erano aperti e i concetti ribaditi erano gli stessi del post vittoria sul Lecce, come scrive sempre il quotidiano: "bene i tre punti, ma tutti devono remare nella stessa direzione. E possibilmente alla stessa intensità, compatibilmente con le capacità di ognuno. Nelle frasi lampanti e franche su come non gli siano piaciuti i giocatori subentrati c’è riflesso in tutta la sua trasparenza l’approccio che il tecnico croato ha avuto fin dall’inizio: diretto, senza filtri, a tratti paterno ma senza guardare etichette o “curricula” quando c’è da dire le cose in faccia. Una metodologia che evidentemente convince il gruppo, il quale sta rispondendo con le prestazioni che vanno a braccetto con i risultati". 



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