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L'ambiente venutosi a creare in casa Juventus è surreale. L'ultima volta che si era registrata una situazione del genere era nelle annate 09/10 e 10/11. I settimi posti avevano di fatto depresso l'aria della Torino bianconera e oggi i fantasmi di quel periodo aleggiano pericolosamente su quella parte di Mole che porta i colori bianconeri. Siamo ai titoli di coda di un Allegri 2.0 che ha regalato solo delusioni e la sensazione è che questa sarà davvero l'estate di una rivoluzione quasi copernicana. 

Il primo punto sarà quello dell'allenatore

Massimiliano Allegri ha ancora la possibilità di salvare la stagione? Sì, mercoledì c'è una finale di Coppa Italia da conquistare. Gli permetterà di continuare a sedere sulla panchina della Juventus? No. Punto e fine, triste epilogo di un progetto nato male e finito ancora peggio. Giuntoli ha capito che serve qualcosa di fresco e di nuovo per ravvivare un ambiente con il morale sotto zero. Thiago Motta è il tecnico che si avvicina di più a questa nuova idea, bravo con i giovani e un gioco moderno. Lunedì prossimo ci sarà un passaggio di consegne? Vedremo. Intanto però l'ex tecnico del Genoa e dello Spezia, con cui fece un autentico miracolo, festeggerà una storica qualificazione in Champions raggiunta con uno stile di gioco tutt'altro che noioso come quello visto in questi anni a Torino. 

 

Chi merita la Juventus

Spazio a chi merita di vestire la maglia della Juventus, chi è programmato per poter restare tanti anni alla Juventus e dare il via ad un progetto tecnico che guardi alla sostenibilità. Per questo molti in casa bianconera potrebbero lasciare, sia chi è in scadenza, chi no. Le parole di Adrien Rabiot sono un segnale serio, un messaggio su come ci siano davvero molte cose da sistemare. Prima di tutto c'è da capire che vuole davvero restare alla Juventus. Non c'è spazio per gli indecisi a quanto pare. Ma soprattutto ci sono i casi contrattuali da risolvere, che comprendono Vlahovic, Rabiot e Chiesa, oltre che a un Bremer che potrebbe salutare in caso di super offerta dal ricco campionato inglese. I ragionamenti sugli acquisti andranno fatti soprattutto a centrocampo, perché quel reparto è stato forse il vero tasto dolente dell'ultimo triennio bianconero. 

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