18
Un continuo deja-vù, un incubo senza fine, spiragli di luce? No, non se ne vedono. La sconfitta della Juventus in Supercoppa, contro un Milan smarrito e alla ricerca di sé stesso, non è giustificabile. Ma è una sentenza: quale progetto? Ad oggi non c’è traccia.
 

Juventus, non è cambiato nulla

 
Una sentenza perché, soprattutto, non è cambiato nulla, non cambia nulla. È bastato qualche mese a cancellare l’entusiasmo estivo: una serie di pareggi quasi senza fine e questa sconfitta, bruciante, difficile da spiegare.
 
E non cambia davvero nulla. Ancora una volta, come già successo, la serata si apre con un infortunio, quello di Conceicao. Si apre con scelte di formazione che lasciano il dubbio, a meno che la spiegazione non sia tra le pieghe delle parole di Giuntoli nel pre partita: Thiago Motta pensava già alla finale? La speranza è che, almeno, la  giustificazione non sia questa. E per continuare con i deja-vù: squadra debole mentalmente, squadra che smette di attaccare ed essere pericolosa dopo il goal – la speranza è che questo fosse un capitolo relegato alla memoria della passata stagione -, squadra che finisce la partita, dopo i cambi, senza un attaccante di ruolo.
 
Solitamente, dopo una sconfitta così bruciante, la speranza è che si impari e si possa andare avanti con speranza. Ad oggi, però, questa Juventus non ha imparato nulla e di speranza ce n’è veramente poca. Regna la paura: in campo e, dopo questa sera, anche fuori.
 

Tutti gli AGGIORNAMENTI sulla Juventus in TEMPO REALE!
Aggiungi IlBiancoNero.com tra i tuoi canali WhatsApp: clicca qui