Le parole di Guardiola alla vigilia di Juventus-Manchester City
FODEN - "Forse ha qualche minuto, ma vedremo. E' bello che sia tornato ad allenarsi".
AKANJI - "Sì, amo i miei difensori. Possiamo fare di meglio, ma dobbiamo trovare qualcosa dentro per ottenere risultati migliori. Ma non sono la persona ideale per dare questi giudizi. Sono soddisfatto di quanto fatto dalla squadra, sto cercando di garantire una buona prestazione, queste partite sono estremamente importanti".
PARTITE CHIAVE - "Non siamo nella posizione di fare questi commenti, di vincere o non vincere. Vediamo di partita in partita, siamo nella situazione in cui giochiamo per vincere. In alcuni casi abbiamo pareggiato o perso. Abbiamo avuto partite difficili, ora dobbiamo cercare di qualificarci".
LA JUVENTUS - "La Juve è la Juve, in Italia è la squadra migliore, un club storico. Sono abituati a giocare sotto pressione, hanno moltissima qualità. Hanno fatto un lavoro eccezionale a Bologna, anche nella mentalità dei giocatori, grazie all'allenatore. Ci vuole tempo per assestarsi. La Juve sono sicuro che potrà ricreare quello che vuole l'allenatore e non vedo l'ora di incontrarlo domani".
ROTAZIONI - "Abbiamo avuto infortuni soprattutto nelle stesse posizioni, in difesa. La squadra sta bene. Cerchiamo di spingere in ogni partita, la situazione è quella che è. Queste cose possono capitare. Cerchiamo di fare quanto possibile con chi è a disposizione. E' un gruppo quello di cui parliamo, ci sono cose che mancano, cerchiamo di trovare la chiave giusta".
ERRORI - "Come si spiegano? Noi giochiamo così. Ci assumiamo le responsabilità delle conseguenze. Giochiamo in maniera semplice, la forza è il possesso palla, ci ha contraddistinto in questi anni. Quando non abbiamo la palla facciamo così, facciamo cose eccezionali. Questo è un momento in cui facciamo cose non nel ritmo giusto, una fase di transizione. Dobbiamo essere più semplici, riconquistare la fiducia, ripartendo dalle cose semplici, essendo in grado di fare questo. Dobbiamo farlo nel miglior modo possibile, riconquistare la fiducia e questo, muoverci insieme. Ovviamente c'è qualcosa a livello di tenuta mentale, questo è il successo che ci ha contraddistinto. Sappiamo cosa vuol dire giocare bene, anche in una situazione critica".
SOVRACCARICO - "Mentale o fisica? Mentale. Torniamo alle cose semplici. Non dimentichiamo chi ha fatto tanto per noi. Il fatto che giochino continuamente. E' un periodo molto duro per loro, hanno grande forza, sono sempre a disposizione. Li ammiro moltissimo, adesso piano piano gli altri stanno tornando, si stanno ricostituendo, speriamo di diventare sempre più forti".
COS'HA IMPARATO - "Dobbiamo trovare soluzioni all'interno della squadra e restituire tutto. E' chiaro che non è la posizione preferita, ma penso che la situazione non sia sempre perfetta. E' un privilegio gestire la situazione così. Se si perde così tanto non è normale, la prendo come un'eccezione, devo prendere ciò che viene e saperlo affrontare. Abbiamo sicuramente un sacco di record ma ci sono eccezioni, serve l'equilibrio giusto per tornare a vincere. Tornare competitivi e sentire quello che c'è da fare. Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione. Sono fiducioso che la situazione potrà migliorare. La fiducia ce l'hanno. Dopo tanti anni al City li conosco e so come si comportano. Cercheremo di risolvere quei problemi, non è l'unica squadra che li affrontano. Ci sono problemi? Benissimo, proveremo a risolverli".
FIDUCIA - "Come dicevo, bisogna avere fiducia a seconda delle azioni che riusciamo a creare. La fiducia ce l'abbiamo. Se vogliamo difendere, attaccare, riprendere a fare le cose semplici. Semplicemente quello. Le persone pensano che sia così difficile? Torniamo alle cose semplici nel modo giusto. Ronaldo o Messi non c'entrano, sono campioni eccezionali, ma devono avere la possibilità di tornare a essere la squadra che siamo stati in Europa come in Inghilterra".
PERCORSO JUVE - "Lottiamo per essere quelli che eravamo, dopo 9 anni però un periodaccio,un mese brutto si può tenere. Torneremo a essere ciò che siamo, non c'è dubbio. So che siamo giudicati. Ma conosco la mia gente, la società. Non commento sulla Juve, sono lontano, ho visto in questi giorni le partite, un po' il senso che hanno e mi sembra che sia sulla buona strada. Non è facile arrivare in un posto e inserire cose nuove con gli obblighi che hanno squadre come la Juve. Riuscire immediatamente a fare quello non è facile, a volte c'è bisogno di tempo. Al primo anno di Manchester non ho vinto, la storia poi si racconta da sola".
COSA STA IMPARANDO - "Preferisco non imparare niente da queste cose. Lo prendo come una normalità. Queste cose succedono. L'eccezionale è vincere 11 su 14 campionati. E' questo strano. A volte hai un mese che per diverse ragioni passi questo. Ho detto tante volte che prima o poi doveva capitare. Dopo 4 campionati di fila, in Inghilterra… A volte può accadere. Riesci a uscirne a volte, a volte hai bisogno di più tempo. Domani magari uscirà il sole a Torino e si andrà avanti. Lo prendo come un'assoluta normalità. Con tutti i giocatori e tutti i manager nel mondo. L'eccezionale è pensare di poter vincere il triplete ogni anno".
PAREGGI JUVE - "No, non mi fido. Pure con 10 vittorie di fila. Della Juve o di altre. Una partita si deve giocare, bisogna sapere le potenzialità, sapere quel che fanno, quel che siamo noi. Quello che penso di aver imparato, se fossi un giocatore di questa squadra, punterei solo a noi. Si parla della Juventus, ma penso a noi soltanto. A come uscirne. Con il massimo rispetto della Juventus, ma dobbiamo guardare a noi, a cosa fare per battere i bianconeri e le prossime squadre".