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    Juventus, lo stadio si spacca e poi si ricompatta nei fischi: 90’ surreali, come la stagione. E quelle urla finali...

    Juventus, lo stadio si spacca e poi si ricompatta nei fischi: 90’ surreali, come la stagione. E quelle urla finali...

    • Marco Amato, inviato all'Allianz Stadium
    E dire che la serata comincia piatta, quasi senza spunti. L’aria è frizzante fuori dall’Allianz Stadium, ma solo perché si alza un vento freddo a spezzare l’accenno di primavera che ci aveva regalato la giornata. I tifosi che girano intorno allo stadio sono pochi e anche lungo la strada che accoglie il pullman bianconero non c’è la solita calca. C’è chi arriva in tempo per il fischio d’inizio, chi approfitta dei prezzi popolari ed è allo stadio per la prima volta: un clima che un po’ – poco -, è di festa e un po’ di stanca litania. Insomma, non è che ci sia grande attesa e nemmeno troppa ansia.
     
    Poi parla il campo e come sempre è giudice sovrano. Ed è sempre il campo a svelare per l’ennesima volta le fragilità di una squadra che non vuole crescere, che fa un passo avanti e altri 5 indietro. Dopo il goal di Maleh, lo parte calda del tifo bianconero si spacca: c’è chi apre già la contestazione – quasi come una premonizione -, e chi decide di sostenere la squadra. La spaccatura si rimargina in due occasioni: al 45’ tutto lo stadio fischia la squadra, al momento dell’uscita di Koopmeiners tutti i fischi sono per l’olandese.
     
    C’è poi il goal di Thuram a rialimentare la speranza e accendere l’ambiente. Le spaccature si risanano: ogni parte della curva canta e prova sostenere una squadra che non fa altro che sbattere addosso al muro empolese. Tutto lo stadio sostiene, anche durante i rigori. Poi Marianucci segna l’ultimo rigore e ancora il tifo si ricompatta: ovviamente, sono fischi copiosi e contestazione alla squadra.
     
    Solo alla squadra? Mentre lo Stadium si svuota, delle urla squarciano il silenzio: “Motta te ne devi andare”. E il tecnico non si sottrae a tutto ciò, con parole durissime a caldo, nei confronti di sé stesso e nei confronti della squadra: "Vergogna, sento vergogna per quello che abbiamo visto nel primo tempo e spero che annche i giocatori, possiamo sbagliare qualsiasi cosa ma non l'atteggiamento, atteggiamento vergognoso, non ho fatto capire ai giocatori l'importanza della partita, di vestire la maglia della Juventus e per questo non siamo in semifinale".

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