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O sei un fenomeno o sei duttile. Si potrebbe riassumere così la richiesta di Thiago Motta, quello che cerca nei giocatori della sua rosa: "Penso che se un giocatore fa un ruolo solo deve essere un fenomeno – dichiarava l’allenatore al termine della sua ultima partita con il Bologna -, se no deve essere capace con l'intelligenza calcistica di saper interpretare altri ruoli”. Oltre a questo, un’altra caratteristica chiara nell’idea del tecnico: bisogna sacrificarsi, farsi trovare pronti in fase offensiva e dare una mano dietro quando la partita lo richiede.
 
Da qui, possiamo già immaginare compiti e impiego di Kenan Yildiz nella nuova Juventus di Thiago Motta. D’altronde, allenatore e club non hanno avuto dubbi nello stilare le linee guida per il mercato estivo: di fronte a maxi offerte ci si siede e si ragione, ma ci sono le eccezioni, Yildiz è una di queste.


 

Yildiz Juve, il doppio impiego

 
Può diventarlo, ha le carte in regola per esserlo, ma a oggi Kenan Yildiz non è ancora un fenomeno. E allora deve essere duttile e sapersi sacrificare. Caratteristiche che andranno esplorate, ci dovrà essere un’evoluzione, ma che fanno già parte del carnet che il turco classe 2005 può mettere a disposizione.
 
Per quel che riguarda il sacrificio, basti guardare a Euro 2024, alle corse all’indietro, alla generosità nel mettersi a disposizione in fase difensiva. Caratteristica che, anche oggi, gli è stata riconosciuta nelle pagelle dei giornali a commento della partita contro l’Austria.
 
E poi il ruolo. Da Montella così come da Allegri, Yildiz è stato schierato come ala offensiva a sinistra. Al di là di cosa indosserà dietro la maglia bianconera, il turco può giocare anche da 10, qualche metro dietro la punta. E, quindi, può giocare largo in un tridente, o da trequartista centrale in un 4-2-3-1. Con la possibilità, infine, di essere impiegato anche a destra: con quella facilità di corsa e di dribbling, perché no.
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