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Un triste ritorno a Caselle dopo una sfortunata trasferta spagnola, un trasferimento che salta clamorosamente, l’infortunio, gli zero goal. Sono queste le immagini dell’ultimo Moise Kean della Juventus. Il ragazzino prodigio che non riesce a rispettare le promesse e che, probabilmente, ne rimane schiacciato.
 
Ma il talento non sparisce all’improvviso: basta trovare il contesto giusto, le motivazioni. E Moise Kean è esempio di tutto ciò, lo sanno bene dalle parti di Firenze dove adesso se lo godono e godono dei suoi goal.
 

Kean Juve, il paradosso

 
Per quanto detto, Moise Kean non è un rimpianto. Non lo è perché alla Juventus non è mai davvero riuscito a fare la differenza. Come dicevamo: schiacciato dalle aspettative, spesso dalle critiche anche esagerate e ingiuste. Torino non era il suo contesto, adesso Firenze lo è.
 
Ma Moise Kean è allo stesso tempo anche un rimpianto. Lo è perché la Juventus si ritrova senza un vice Vlahovic e, soprattutto, si è ritrovata ad aspettare il recupero di Arek Milik che continua a slittare in là. Thiago Motta fa di necessità virtù, mette Mbangula a San Siro e riesce a recuperare un match che sembrava già perso. Ma quanto avrebbe fatto comodo Moise? E, chissà, magari con il nuovo tecnico sarebbe scattata la stessa scintilla che si è accesa adesso con Palladino.
 

I numeri di Kean

 
  • Presenze: 12
  • Minuti: 906
  • Goal: 7
  • Assist: 1


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