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Tra i grandi protagonisti di questi primi giorni di raduno, che vedranno nascere la Juventus 2024/2025, c’è sicuramente Michele Di Gregorio, uno dei nuovi acquisti di Madama. Il nuovo portiere bianconero, infatti, sarà a disposizione di Thiago Motta già da oggi. A raccontare retroscena della trattativa che lo ha portato a Torino, dal Monza, è il suo agente Carlo Alberto Belloni, intervistato da Tuttosport.
 

Di Gregorio Juve, parla l’agente

 
L’ARRIVO - «Venerdì quando Michele è entrato per la prima volta alla Continassa era felice come un bambino al parco giochi: aveva un sorriso a trentadue denti stampato in volto. Poche volte l’ho visto così raggiante: di solito tende a celare le proprie emozioni. Arrivare alla Juventus è un grande traguardo, che Di Gregorio si è conquistato dopo una lunga gavetta. Nessuno gli ha mai regalato nulla, ha scalato tutte le categorie a suon di parate. È stato un giorno indimenticabile per tutti. Anche per me: portare un giocatore alla Juve all’età di 36 anni non capita a tutti gli agenti…».
 
LA COLLABORAZIONE - «Lavoriamo insieme da 12 anni. Ormai ci consideriamo una coppia di fatto. In questi anni ne abbiamo vissute di tutti i colori, ma le confesso che ho sempre avuto la certezza che DiGre sarebbe arrivato a grandi livelli. Fin da quel pomeriggio in cui l’avevo visto per la prima volta. Michele aveva 14 anni e mi aveva colpito per esplosività e personalità». 
 
GIUNTOLI - «Il direttore l’ha voluto fortemente. Gli ha detto più volte che rivedeva in lui Angelo Peruzzi. Le racconto una cosa… Nel momento in cui trattavamo il passaggio alla Juve Giuntoli ha detto più volte a DiGre che le squadre vincenti si costruiscono dai portieri forti e lui per la sua squadra voleva avere il migliore della Serie A: Di Gregorio, appunto». 
 
IL PROGETTO - «Non abbiamo guardato alla parte economica che altrove poteva anche essere più allettante, ma siamo stati colpiti dalla voglia del direttore Giuntoli di far ritornare la Vecchia Signora a grandi livelli. E Michele vuole farne parte da protagonista». 
 
LIVERPOOL - «C’era un forte interesse da parte dei Reds, però ci tengo a sottolineare che non è stato un no al Liverpool, bensì il mantenimento della parola data alla Juve. Ci eravamo stretti la mano con Giuntoli già da qualche mese e abbiamo voluto rispettare l’accordo preso. Per un portiere la Juve rappresenta il top come club dove giocare: lo dice la storia».  
 
PUNTI DI FORZA - «La mentalità e la costanza di rendimento. Mi ha sempre colpito di lui il non essersi mai seduto in tutti i passaggi della carriera che ha fatto. Ogni volta trova un limite più alto da superare. Non ha mai la pancia piena. Adesso è arrivato alla Juve per vincere più trofei possibili». 
 
NAZIONALE - «Quella è la prossima sfida da vincere. Spesso c’è stato il binomio Juve-Nazionale per i portieri: speriamo che possa proseguire con Michele. Sa di essere un papabile e lavorerà sodo per attirare l’attenzione di Spalletti. Esclusione da Euro 2024? Ha accettato la non convocazione con tranquillità, nonostante sia stato premiato come miglior portiere della A. Dovrà fare ancora di più per meritarsi l’azzurro». 
 
L’ULTIMA CON IL MONZA CONTRO LA JUVE - «Assolutamente si. Quel giorno i tifosi l’hanno accolto molto bene e gli hanno dedicato addirittura una standing ovation; mentre veniva premiato come miglior portiere del campionato: quasi un debutto anticipato».  

 

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