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  • Bremer era solo l'inizio... Juventus, la maledizione non è finita: stagione nera per gli infortuni in difesa, tutti i casi

    Bremer era solo l'inizio... Juventus, la maledizione non è finita: stagione nera per gli infortuni in difesa, tutti i casi

    • Benedetta Panzeri
    Una maledizione. Non è facile definire diversamente la striscia di infortuni che ha colpito in questa stagione la difesa della Juventus, reparto letteralmente martoriato e più in difficoltà di qualsiasi altro da questo punto di vista. Che oggi è rimasto orfano anche di un pilastro come Federico Gatti,  il quale nella partita di sabato contro il Genoa ha rimediato - per citare il bollettino medico - una frattura composta della diafisi del perone, con tempi di recupero stimati in circa un mese.

     

    Tutti gli infortuni della difesa della Juventus


    E pensare che l'apice sembrava già essere stato raggiunto il 2 ottobre. L'annata bianconera era cominciata sotto i migliori auspici, con grande entusiasmo per il nuovo corso targato Thiago Motta, quando un contatto di gioco apparentemente innocuo con un avversario nel match di Champions League contro il Lipsia costringe Gleison Bremer a fermarsi e a fare i conti con la diagnosi più impietosa: rottura del crociato, stagione finita.



     

    Le condizioni di Bremer


    Solo ora, a primavera, il brasiliano inizia (forse) a vedere la luce in fondo al tunnel, tanto che si parla di un suo possibile rientro in tempo per il Mondiale per Club, ma non è nemmeno da spiegare il calvario legato a un infortunio di questo tipo, indubbiamente tra i peggiori che possano capitare a un calciatore.

     

    Cabal


    Come se non bastasse, poco più di un mese dopo la Juventus fa il "bis": a metà novembre è Juan Cabal a fermarsi, con la stessa diagnosi, dopo un infortunio patito con la Nazionale colombiana, dal lato opposto del mondo rispetto alla Continassa. Tempo pochi giorni e anche per lui scatta l'intervento chirurgico all'Hôpital Privé Jean Mermoz di Lione, primo e fondamentale step di un lungo percorso di recupero, ancora ben lontano dal concludersi.

     

    Savona


    Cambia l'anno solare, ma non l'andazzo: la difesa bianconera perde un altro pezzo quando si ferma Nicolò Savona, alle prese con una fastidiosa pubalgia e in seguito, per non farsi mancare niente, anche con un'elongazione al bicipite femorale, rimediata durante la gara europea contro il PSV Eindhoven di febbraio. Già sceso nelle gerarchie di Thiago Motta, da allora il giovane terzino classe 2003 non ha praticamente più ritrovato lo spazio di inizio stagione, finendo per ridursi al ruolo di riserva.

     

    Kalulu


    E no, non è finita qui. A fine gennaio tocca a Pierre Kalulu, divenuto fondamentale a seguito dello stop di Bremer e titolare fisso al fianco di Gatti: un infortunio quasi prevedibile, il suo, proprio per il largo impiego che ne era stato fatto nei mesi precedenti, sorvolando inevitabilmente sul suo non semplice "storico". Gli esami parlano di lesione di basso grado del tendine del muscolo semimembranoso della coscia destra, che si traduce in uno stop di un mese scarso. Proprio nel momento clou della stagione, prima della doppia sfida dei Playoff di Champions contro il PSV.

     

    Renato Veiga


    Il cerchio si chiude (almeno fino a oggi) con Renato Veiga, fermato proprio quando stava iniziando ad ambientarsi nel mondo bianconero da un problema decisamente strano, o quantomeno molto insolito, una lesione del tendine del plantare gracile della gamba destra. Più rapido del previsto il suo rientro in campo, una manna dal cielo ancor prima dello stop odierno di Gatti, considerando che, lì in mezzo, è rimasto "sano" il solo Lloyd Kelly.

     

    Cambiaso


    Ah già, senza dimenticare Andrea Cambiaso, alle prese con un subdolo problema alla caviglia da inizio dicembre che, unito alle voci di mercato di gennaio, lo hanno distratto dal campo non consentendogli di rendere al livello a cui aveva abituato tutti. L'esterno azzurro ha svolto lavoro differenziato anche oggi, lontano dalla squadra. Peggio di così, oggettivamente, era davvero difficile… 



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