QUELLE PAROLE - Sulla formazione non arriva nulla - "Weah può giocare, ma anche no" - e la sensazione è che stavolta nell'aria proprio non ci siano sorprese. La sfida più bella è comunque già iniziata, e gliel'aveva già lanciata Unay Emery, pronto - a suo dire - a firmare per il pareggio. "Era rosso in faccia mentre lo diceva?", racconta Thiago. Per dire: dai, non ci credo. Ed è difficile farlo, perché a firmare per il pari dovrebbe essere probabilmente lui, con questa rosa così risicata e la qualificazione comunque da gestire, non da agguantare per forza. Sapete che c'è? Che alla fine si torna sempre dove si è stati bene. E così, a Birmingham, Thiago potrebbe ritrovarsi con la stessa ambizione di Milano. Cioè: tenere botta e provare a sfruttare bene le ripartenze.
IL PIANO GARA - C'è un'altra frase che può definire il piano partita della Juventus. Ed è questa: se lasceranno spazi, dobbiamo attaccare in velocità, altrimenti pazienza e giropalla (la semplifichiamo). Però Motta si aspetta esattamente questo: un Aston Villa che conceda, che non abbia paura di venire a giocare, che non lo faccia giusto per il contentino di aver fermato la Juve. Ha un'occasione enorme, Emery, ed è scaltro al punto giusto da provarci. Da farlo forte. Così i bianconeri possono trovare spunti con Koopmeiners, confermato, e soprattutto Weah: prendendo tempo, spazi, profondità. Se tutto va come previsto, allora quella di San Siro, con il Milan, può essere la serata da cui ripartire. Pure senza tiri in porta realizzati.