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Il "DNA" della Juventus; una parola - e un concetto -  tirato fuori da Massimiliano Allegri poche settimane prima della separazione e che ha fatto discutere nell'ambiente bianconero, soprattutto tra i tifosi. Quella del tecnico livornese è sembrata una frecciatina a Cristiano Giuntoli che in realtà però sta dimostrando con le ultime mosse di conoscere bene la storia della Juventus seguendo proprio quel "Dna" che ha sempre contraddistinto il club. 

Da sempre la Juve ha costruito i grandi successi attraverso una base importante di italiani in squadra, capaci di trasmettere senso di appartenenza e attaccamento alla maglia. Ecco, la strada tracciata da Giuntoli va in quella direzione. Le trattative più avanzate sono per Michele Di Gregorio, con cui c'è ormai un accordo praticamente totale (sia con il giocatore che con il Monza) e per Riccardo Calafiori. Due colpi che andrebbero ad allargare la base degli azzurri in rosa. E a proposito di italiani che interessano alla Juve, c'è ad esempio anche Giovanni Di Lorenzo nei radar della dirigenza.  Un gruppo di italiani di cui fanno già parte Cambiaso e Rugani, che, non a caso, hanno da poco rinnovato i loro contratti, così come aveva fatto qualche mese fa Nicolò Fagioli. Senza dimenticare la presenza di altri giocatori centrali nella Juve come Federico Gatti, Manuel Locatelli e Federico Chiesa. E non è un caso se escludendo Chiesa, il cui futuro rimane incerto, tutti gli altri giocatori citati sono tra coloro più sicuri di rimanere a Torino. 

Dietro i cicli vincenti della Juventus c'è quasi sempre stato un forte "blocco" italiano. Di Gregorio e Calafiori sarebbero perfetti in tal senso perché andrebbero anche a ringiovanire ulteriormente la rosa bianconera. Un'altra strada che a Torino viene seguita da tempo e che continuerà adesso che Giuntoli ha preso completamente in mano la situazione.