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Prima Jonas Rouhi e Nicolò Fagioli (che forse non può nemmeno essere considerato un "vero" Under, avendo quantomeno un po' di esperienza in più, ma di certo non è un veterano), poi Samuel Mbangula e Diego Pugno, quest'ultimo al debutto assoluto. I cambi effettuati ieri sera da Thiago Motta nel match contro il Lecce non hanno fatto altro, in sostanza, che ringiovanire ulteriormente una Juventus già fin troppo "fresca" nella totale emergenza, che però era davvero a un passo dal tornare a casa con una vittoria molto importante per classifica e morale.

Posto che sul goal di Ante Rebic la responsabilità può essere divisa anche tra giocatori tutt'altro che alle prime armi come Danilo e Manuel Locatelli, a posteriori non si può fare a meno di pensare che forse la Juve rimasta in campo nel finale di una partita comunque delicata era "troppo" giovane, poco preparata nel complesso a gestire con lucidità e "cattiveria" un momento in cui c'era solo una cosa da fare: difendere, tenere botta e mettere in cassaforte l'1-0. E invece un'ingenuità - in primis di Andrea Cambiaso, ma si potrebbe discutere anche di alcune scelte dello stesso Thiago Motta - è stata pagata a caro prezzo. Una batosta che, quantomeno, si spera possa servire da lezione.



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