Il dibattito è aperto, immediatamente ravvivato da queste dichiarazioni e accesosi tra i tifosi sui social. Le fazioni immediatamente si dividono, del resto da tempo in casa bianconera ci sono diverse correnti di pensiero, soprattutto due, riguardanti i pro e contro Massimiliano Allegri, che incidono in ogni discussione sul tema. Anche in questa. E' la definizione giusta per la Juventus? Lo è del progetto attuale? Vale per i protagonisti? Vale per Giuntoli, che Elkann ha celebrato così: "Cristiano Giuntoli, che è arrivato nel 2023 ed è stato appena nominato Miglior Direttore Sportivo dell'Anno ai Globe Soccer Awards per il suo lavoro con il Napoli lo scorso anno, aiuterà a plasmare il futuro della Juventus". Ma per gli altri no.
Perché se è vero che per la Juventus come società è l'anno zero, dopo le difficoltà, la vera ripartenza societaria e il corso che può iniziare dal principio, lo è altrettanto che giocatori e allenatore sono - per la maggior parte - insieme da tre anni, che non possono non essere considerati. Così, al centro della discussione torna immediatamente Allegri, per il quale non è certo il primo anno, ma l'ottavo e il terzo del mandato bis. E questo nella valutazione va contato. Alcuni meriti da riconoscergli ci sono: lo scorso anno, dopo il pessimo inizio e la bruttissima Champions League, ha tenuto con sé la squadra nella bufera e provato ad andare fino in fondo, ottenendo meno di quanto voluto alla fine, ma incassando il gradimento della proprietà per la gestione delle situazioni complesse, nonostante alcune delusioni, anche grosse, nel cammino.
E così i meriti, sui risultati, ci sono stati per la prima parte di questa stagione, in cui si è vista una Juventus in grado di competere, mentalmente e nei punti, con un'Inter dal cammino straordinario, prima di sciogliersi all'improvviso. Ecco, però, che qui è mancato, in un attimo, davvero tutto: la Juventus si è spenta e anche Allegri non è più riuscito ad uscire dalla confusione e dalla crisi di risultati, ritrovando la sua squadra, in parte, solo dopo un paio di mesi. E il gradimento, a lungo raggio, è risvanito in un attimo, mettendo il futuro più che in discussione, ad un anno dalla fine del suo contratto. Così, c'è chi ha visto in questo "anno zero" anche un riferimento a Max, con Allegri rimasto agli albori della stagione, ma oggi senza alibi e l'anno "uno", il prossimo, da cominciare con una nuova guida tecnica. Ma anche chi, nelle parole seguenti, ha visto un messaggio velato di riconoscimento del percorso fatto. "La squadra - ha detto anche Elkann - punta a tornare in Champions League e ha già confermato la sua presenza al Mondiale per Club allargato della FIFA nell'estate del 2025. Con un maggiore focus sui giovani talenti della sua Next Gen (che hanno dimostrato il loro valore quest'anno), la Juventus mira a costruire una struttura di costi sostenibile in linea con le nuove regolamentazioni dell'UEFA".
Di certo c'è che la Juventus, ora, è davvero al nuovo punto di partenza: senza problemi legali, con una rosa dai costi inferiori, con un nuovo corso dirigenziale lanciato e un progetto tecnico affidato a Cristiano Giuntoli per 5 anni. Da qui arriveranno la guida della squadra (l'allenatore) e le scelte legate ai giocatori, che come Allegri non sono da tempo - per la maggior parte - all'anno zero. E perciò, in estate, saranno valutati per quanto fatto fin qui, anche oltre il lavoro valore sulla carta. Ripartire con un nuovo volto in panchina potrebbe sicuramente riaccendere la fiammella delle volontà, per cambiare le gerarchie attuali, per scrivere una nuova storia personale, consapevoli però di non essere alla prima corsa, semmai a un nuovo start. Chi ci sarà avrà onori e oneri di scrivere un nuovo capitolo della storia bianconera, dalla prima pagina.