Da dove vogliamo iniziare? Non si può non farlo da una parola: illusione. L'anno che sta per morire ha portato questa dote più di tutti gli altri, perché la Juve che chiude il 2023 con la vittoria sulla Roma è una Juve che sembra avere la personalità e la forza di andare a vincere il titolo. O quantomeno di competere con l'Inter. Così no sarà. E lo capiremo a inizio febbraio.
I grandi rimpianti del 2024
I rimpianti sono tutti lì, incastrati in una settimana. Juve-Empoli 1-1 è stato uno scivolone pazzesco. I bianconeri arrivavano dal momento di migliore forma: 20 gol fatti nelle precedenti 5 partite, sulla carta la gara più facile per tenersi sull'Inter e avere più risultati a disposizione a San Siro. Da lì in poi, il crollo. Il ko a Milano, quello in casa con l'Udinese, il pari a Verona, la vittoria solo nel finale con il Frosinone e due punti in quattro partite, prima di ritrovare un po' di fiducia in coppa.
Sono stati mesi duri, quelli in cui Allegri è tornato al centro della discussione e delle crisi di nervi generali. Lo stesso tecnico ha dovuto sfogare la rabbia nell'epilogo più sensato della sua era: la finale di Coppa Italia, in cui la Juve batte di corto muso l'Atalanta. Poi i fuochi d'artificio, in campo e fuori. Uno show degno di una conclusione. Thiago Motta già sullo sfondo: si riparte.
Metà era Thiago Motta
A proposito di illusione: in estate non si è fatto altro. Sembrava proprio non ci fosse alternativa. Da una parte i botti del mercato, dall'altra l'attesa di vedere qualcosa di profondamente diverso. Gli allenamenti di Thiago Motta, l'arrivo di Douglas Luiz e l'attesa spasmodica per Koop. Nemmeno il caso Chiesa aveva disturbato: troppo più importante, la luna. Stupido chi guardava il dito.
Profondamente diversa è stata la Juventus, almeno nella prima parte di stagione. Il buon inizio ha fatto posto ai pareggi, soprattutto in campionato. Poi Lipsia: spartiacque incredibile. Per la vittoria che è stata, per aver privato ognuno di Bremer.
Da lì è partita la discesa negli inferi e in classifica, con il quarto posto sempre ben saldo all'orizzonte, però comunque non più raggiunto. La Champions ha invece una direzione differente, e si nutre di sogni e un po' d'incoscienza. La speranza è che non sia un'illusione pure quella.