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Le dita sono puntate su di lui, come i riflettori. È Dusan Vlahovic a finire sul banco degli imputati dopo la partita della Juventus contro l’Empoli. Normale che sia così, perché il ricco ingaggio è un bel fardello da portarsi dietro: oneri e onori. Normale che sia così perché è sulle spalle del numero 9 che pesa tutto l’attacco bianconero, orfano di un vice bomber. Concentrarsi solo sulla prestazione di Vlahovic, però, rischia di spostare il focus dal problema principale registrato dalla Juve al Castellani.
 

Empoli-Juve, il problema non è Vlahovic

 
Sgombriamo il campo da ogni dubbio: l’errore di Vlahovic, sul pallone filtrante di Nico Gonzalez, ha un peso specifico importante. È giusto bocciarlo quando si fanno le pagelle ed è giusto sottolineare come, per l’ennesima volta, dopo un errore non riesca a rialzare la testa anziché finire nel vortice dei propri pensieri. Ma parliamo di un errore, una “big chance mancata”, per dirla alla maniera delle statistiche che si trovano su diversi siti specializzati.
 
Ecco, il problema è principalmente questo. Il problema è che la Juventus sia riuscita a mettere il proprio attaccante nelle condizioni di far male – o di sbagliare -, solo una volta, contro l’Empoli. Dalla metà campo in su, la manovra bianconera è stata farraginosa, poco creativa, lenta e prevedibile. Come Thiago Motta ripete da inizio stagione, la crescita deve essere complessiva, di squadra. A livello difensivo ci siamo, ora serve qualcosa in più davanti.

 

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