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Le gru sullo sfondo, la Juve che lavora. Riad non è una regola, ma può essere una metafora: nonostante i fondi (sul mercato), tutto si fa in maniera più che graduale. E allora, eccoci qui, primo trofeo in palio della stagione. Pure in una manciata di minuti. Si parte, cioè si è partiti, in direzione Supercoppa, per la quale Thiago Motta non avrà tanto da inventarsi, ma qualcosina sì. Qualcosa di diverso, quantomeno. 


Le due possibilità di formazione


Quando s'inaugura la vigilia, le idee di formazione sono esattamente due. La prima: continuare così, e dare continuità a questo Thuram in forma straripante, reduce da una doppietta che vale pure i primi due gol in Serie A. La seconda: tornare a immaginarsi a cinque stelle. 

Considerando lo stato di forma del francese, è altamente probabile che Khephren possa essere confermato, dando dunque nuovamente spazio a un 4-2-3-1 ormai collaudato. Di Gregorio sarà portiere di coppa, Savona da una parte e Cambiaso (stavolta!) dall'altra agiranno sulle rispettive corsie. In mezzo Kalulu e Gatti non potranno rifiatare. 

A centrocampo il nodo da sciogliere è praticamente quello lì, non si va oltre, non si va diversamente. Thuram e Locatelli vanno verso la conferma, con Koopmeiners spostato così sulla trequarti. A destra ancora Conceicao (ma Weah è recuperato e Nico scalpita), a sinistra più Yildiz di tutti. Gonzalez è l'unico a mettere realmente in difficoltà Motta, che potrebbe optare per una Juventus a trazione anteriore. Ricordate, pure per capire: non c'è domani, oltre i 90 minuti. Se si pareggia, ci sono i rigori. Si sta allenando pure su questo Dusan Vlahovic, lui sì che è intoccabile.