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La nuova Juve arde tra tre fuochi: Thiago Motta vuole certezze tecniche, i tifosi chiedono campioni per lanciare l'assalto all'Inter e la proprietà ricorda che non sono ammesse follie finanziarie. Ecco perché il mercato di Giuntoli somiglia al percorso di un equilibrista costretto a tenere i piedi in due staffe: la competitività e l’equilibrio economico-finanziario.

A Motta è stata promessa una rivoluzione, non una semplice ristrutturazione. Gli attuali giocatori e la rosa non sono infatti adatti al modello dell’italo-brasiliano, basato sulla verticalità, l’inserimento costante, la difesa a quattro e l’impostazione dal basso, con incursori e esterni offensivi che saltano l'uomo.

Con il superbonus della Champions, la Juve si è garantita Douglas Luiz, pagando all’Aston Villa 30 milioni di euro (giusto il prezzo dell’accesso al torneo) e mettendo sul piatto anche i cartellini di Iling-Junior e Barrenechea, due prodotti della NextGen. Blindato anche Di Gregorio, restano almeno altri tre colpi da mettere a segno: un difensore, un centrocampista e un’ala.