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    Juventus, la dignità è sacra

    Juventus, la dignità è sacra

    • Romeo Agresti
      Romeo Agresti
    Credetemi: è davvero difficile trovare la giusta ispirazione per buttare giù qualche malinconico pensiero. Mi sento vuoto quasi quanto la vecchia e decrepita Juventus. Siamo all’umiliazione, al nulla, al fondo. E, sebbene manchino nove gare al termine del campionato più annessa partecipazione al primo Mondiale per Club, i pensieri sono già proiettati verso la prossima stagione. E questo, se vogliamo, è il vero fallimento.

    Di Thiago Motta, ormai totalmente privo di lucidità e idee. Non si capisce cosa viaggi nella testa dell'italo-brasiliano. Esperimenti su esperimenti che hanno portato la Juve persino a regredire e perdere le ben poche certezze accumulate lungo il tragitto. Un tecnico preparato, indubbiamente, ma troppo rigido. Un allenatore brillante, ma poco empatico. Un mister, ad oggi, non da Juve. Perché la Vecchia Signora è eccellenza e, pure dal punto di vista comunicativo, è severamente vietato assuefarsi alla mediocrità.

    TM incassa la fiducia della proprietà – ehm della società – e continua ad abbracciare e coccolare una filosofia incomprensibile agli occhi dello stesso filosofo. Avanti così, anche a costo di imitare le gesta nefaste del Titanic.  

    E la società? Boh. Spalleggia apparentemente il condottiero, ma dà soprattutto l’idea di navigare a vista. Intanto: tutto bloccato. Dai rinnovi alle strategie di mercato, anche perché con o senza Champions League cambia il mondo. D’altra parte, i tre macro-flop dell’ultima campagna acquisti estiva non possono passare inosservati. E qui, ovviamente, nel mirino ci finisce il Football Director Cristiano Giuntoli. Koopmeiners: un corpo estraneo. Nico Gonzalez: impalpabile. Douglas Luiz: chi? Un disastro – collettivo – da circa 150 milioni. E poi alla fine, ma proprio alla fine, arriva Kelly. Un giocatore normale, tendente al mediocre, già a bilancio per 17,5 milioni. Masochismo.

    Interverrà la proprietà? E’ in programma rivisitare l’organigramma di Juventus? Interrogativi leciti e doverosi. Non dev’essere stata una bella domenica per l’ad di Exor, John Elkann, alle prese anche con il disastro Ferrari sfoggiato a Melbourne. Un weekend sportivo tragico e che, nella declinazione bianconera, non può passare inosservato. La dignità è, o dovrebbe essere, sacra.

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