Partiamo da qui, dalle immagini. Il tifoso ha il diritto – entro i limiti della buona creanza, certo -, di contestare la propria squadra, di farle sapere, anche rumorosamente che no, così non va. La rabbia e la frustrazione, soprattutto se nascono da una passione smisurata, però, spesso accecano e – opinione di chi scrive -, la contestazione dei tifosi della Juventus sbaglia mira. Sbaglia perché parla di mancanza di attributi, denuncia il fatto che la squadra non stia sudando e onorando la maglia.
Ecco, non sembra essere proprio questo il problema. Il problema di questa Juve non è il cuore o l’attitudine, non è la mancanza di attributi perché, in tal caso, non si rimonta il Bologna o lo stesso Venezia. Di problemi ce ne sono diversi, di natura tattica, tecnica e fisica; di errori ce ne sono stati diversi, dalla costruzione della rosa alle scelte di Thiago Motta, passando alla gestione degli infortuni. È chiaro che, nei pochi secondi di un coro da stadio, sia più facile riassumere il tutto negli “attributi”; ma così si sbaglia mira. Si sbaglia mira e così nascono i cortocircuiti, come la rabbia, a sua volta cieca, di Dusan Vlahovic che probabilmente, da parte sua, sente di aver dato tutto per la maglia.
L’impressione, però, è che la contestazione post Venezia abbia radici profonde. Radici che affondano nel terreno della Continassa, dal Training center al JMedical. Da quel momento di supporto che, a luglio nel momento in cui si apriva la stagione, i gruppi organizzati dimostrarono a Thiago Motta e Giuntoli; fino ad arrivare all’accoglienza all’arrivo di Koopmeiners. In tutto questo, un comune denominatore: l’entusiasmo che per tutta l’estate è andato crescendo, un palloncino che poi è scoppiato per lasciare posto a delusione e amarezza, forti tanto quanto lo è stato l’entusiasmo dell’inizio.
In quella stessa estate, davanti i cancelli del Training center, i tifosi fecero una richiesta sola: sudare e onorare la maglia. Se la contestazione è partita vuol dire che la percezione è che questo non stia avvenendo. È sbagliato. I problemi vanno ricercati e individuati altrove. Ma finchè la percezione sarà questa, sarà difficile ricucire e andare avanti insieme.