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Juventus, di chi è la colpa? La squadra non ha capito
Juve, le colpe della squadra
L’ambizione scudetto vissuta come un peso da scansare, la sconfitta quasi come un sollievo: finalmente non se ne parlerà più. La prima impressione, di fronte a tutto questo, è che il gruppo non abbia capito fino in fondo cosa sia la Juventus. L’inesperienza e la giovane età sono un alibi solo fino ad un certo punto. La Juventus è un altro pianeta rispetto a tutto il resto del panorama calcistico italiano: quando si parla di ambiente differente, di maglia che pesa; non è retorica spicciola, è la realtà e la squadra se ne è accorta ieri sera allo Stadium.
Nella profonda crisi della Juventus tutti hanno delle colpe, anche la squadra. Ce l’ha come collettivo che non è capace di rispondere agli schiaffi e si scioglie come neve al sole di fronte alle difficoltà. Un eterno ripetersi dove la costante è la mancata reazione, l’incapacità di restare in piedi a testa alta di fronte ai problemi. Ce l’ha come collettivo che non riesce a compattarsi: di fronte ha avuto l’esempio Atalanta. Lookman esce dal campo abbracciando Gasperini: anche in questo la Dea si è dimostrata più matura.
E poi ce l’ha come individualità. Il capitano che non è in grado di tenere la barra dritta e abbassa la testa, invece di farla rialzare ai compagni. Il numero 10 della Juventus che non riesce ad essere leader tecnico e invece ne esce come uno dei peggiori della serata. L’uomo al centro del progetto, il maxi acquisto estivo, che entra nella ripresa e sembra fuori luogo e impaurito.
La dirigenza ha sbagliato, Thiago Motta ha sbagliato. Ma gli alibi sono finiti per tutti, anche per la squadra.
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