Cosa vuol dire Juventus-Manchester City per Thiago Motta
Si deve ripartire soprattutto dall'atteggiamento, dal fatto che questa squadra abbia mostrato un coraggio da leoni, sbranando i brandelli di un City completamente diverso dalla versione marziana di cui avevamo memoria. Si poteva fare. E lo si è fatto. Quante volte è realmente successo? Quante volte concretamente succederà? Bisogna prendersela così, questa Juve. Così come viene. Senza fare troppi proclami, senza sparare troppo in alto nella graduatoria delle aspettative. E senza addossare troppe croci specialmente all'allenatore, integralista quanto si vuole, però il primo ad alzare la testa quando l'ha potuto fare.
Questa vittoria, oltre al valore per la classifica, assume allora un altro significato profondo: dà il credito di cui necessitava l'allenatore. Non agli occhi della Juventus, perché per la dirigenza non è mai stato in discussione, ma agli occhi dei tifosi, della gente, di chi aveva quel dubbio che l'estate avesse portato tanto entusiasmo e perciò troppo fumo negli occhi. No, da qui si riparte. E lo si fa forte. Senza paura di incappare in amori fugaci o in delusioni feroci: la Juve si è regalata una notte per sognare, ora non si fermi.