1
L'amministratore delegato del Sassuolo, Giovanni Carnevali, ha concesso una lunga intervista a Radio Serie A in cui ha parlato a tutto tondo del momento del club neroverde, tra presente, mercato e... Beppe Marotta.

INTER - "La passione arriva da mio papà, un grande appassionato di calcio. Quando ero piccolo mi portava sempre a vedere l’Inter, era tifoso: così mi sono innamorato di questo sport, sognando di fare qualcosa di bello in tale ambito. Crescendo ho avuto la possibilità di giocare a calcio, giocavo alla Solbiatese Calcio, la passione cresceva e migliorava sempre di più la conoscenza del mondo calcistico. Poi, un giorno, ebbi l’opportunità di andare in un grande club, ma rinunciai per rimanere nella mia città. Io e mio padre acquistammo una squadra di dilettanti: erano gli anni Ottanta, la società si chiamava Milanese Calcio. È stato un grande percorso di conoscenza per capire come funziona questo sistema dalla base. Sono stati anni belli che mi hanno permesso di mettere in pratica anche le mie conoscenze e di costruire una società di dilettanti con una visione di un certo tipo, che in quegli anni era impensabile. Abbiamo vinto un campionato con la categoria dei giovanissimi, di 18 ragazzi sono riuscito a vederne 17: solo uno non aveva ricevuto l’interesse dei club, tutte le altre cessioni sono state fatte a club grandi, medi e piccoli".

MAROTTA - "Questo mi ha anche permesso un giorno di incontrare Giuseppe Marotta, con cui è iniziato un nuovo tipo di rapporto. Un giorno mi chiamò Giuseppe Marotta appena arrivato al Calcio Monza, aveva acquistato due ragazzi dalla nostra società. Andai a Monzello e con lui è nato subito un bel feeling, lo conoscevo come dirigente e lui mi conosceva come giocatore. Una delle prime cose che gli dissi fu: “dei due ragazzi che avete preso ce n’erano di più forti, ma è rimasto un giocatore che è il più bravo di tutti”. Era il diciottesimo che nessuno aveva scelto, Marotta mi diede fiducia e lo prese. Io gli risposi: “Direttore, questo glielo regalo”. Quel ragazzo fu poi l’unico ad arrivare in Serie A: Fabio Cinetti. Da lì è iniziato un rapporto di fiducia, è stato un maestro. C’è sempre stata grande stima, abbiamo lavorato insieme in diverse squadre. Ho imparato tanto da lui, dal punto di vista sportivo ma anche gestionale e di marketing. Il nostro è un rapporto di amicizia ma anche di litigi durante le trattative, perché poi ognuno fa gli interessi del proprio club. È capitato di litigare, parlando di giocatori ambiti da altre società per i quali si discuteva e non si riusciva a trovare un accordo. Tornare a lavorare con Marotta? Sarebbe fantastico lavorare insieme, può darsi, dipende da cosa farà lui in futuro. Mi piacerebbe, da lui c’è sempre da imparare".
 
BERARDI - "Se abbiamo mai litigato per Domenico Berardi? C’è stato un interesse per il giocatore quando Marotta era alla Juventus, avevamo trovato un accordo ma Berardi fece una scelta diversa: non fu una rinuncia ai bianconeri, ma una volontà di rimanere al Sassuolo provando a giocare per qualcosa di importante. A Sassuolo si sta bene, anche se ci sono cose positive e cose meno. Io penso che Domenico sia un ragazzo speciale, bisogna conoscerlo bene perché viene criticato su cose non corrette. Tante volte si va a criticare questi giocatori che sposano la propria maglia: lui nasce e cresce con noi, c’è un legame speciale con la società perché è la nostra bandiera. Negli anni qualcosa può cambiare, possono nascere diverse opportunità. La sua scelta è stata quella di continuare con noi nonostante le offerte negli anni: penso che questo sia un valore importante. Quest’estate lo voleva la Juventus, un interesse non concreto perché non siamo mai arrivati a una vera e propria trattativa. La Juventus aveva idee diverse, nella testa del giocatore c’era questo desiderio di provare a cambiare, ma non c’è stato niente che si poteva ottenere. Quanto vale Berardi? Vale tanto, chiaramente dipende dal momento. Può essere intorno ai 30 milioni, anche perché l’anno prima avevamo avuto un’offerta da un grande club italiano, ma avevamo scelto di andare avanti insieme. Lui è un top, sotto tanti aspetti".