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Va bene, anzi: va benissimo. E il risultato è un dettaglio, quello che contava era la reazione: a tratti furiosa, a tratti ragionata. Comunque da grande squadra, che non si è sciolta come neve al sole. E quanto ha nevicato, prima di questa risposta. Quanto tempo brutto è dovuto passare. E quante assenze, che han pesato. Chiedere per credere a Nico Gonzalez: il gol è stato una perla, ma è stato soprattutto quel che non abbiamo visto in questi mesi. Rotazioni e qualità tenuta ugualmente alta: finalmente. 

E finalmente la Juve si è liberata pure dal braccino corto delle reti realizzate, facendone 4 in una squadra che meritava di prenderne 4. Se Vlahovic fosse un bomber di raffinata arguzia - non per pregare ogni volta in un atteggiamento alla Tre
zeguet -, sarebbe andata pure peggio ai sardi, che hanno osato col turnover e quando il bianconero era troppo non hanno saputo più opporre resistenza. Ha risposto Koopmeiners, poi. E ha risposto soprattutto DV9, che qualche sassolino dalle scarpette doveva toglierselo, bravo com'era (già) stato a risolvere la questione con i tifosi. 

A ripensarci, sembra passato un mese e invece sono state soltanto poche ore. C'era una contestazione furiosa solo sabato, con cori e offese, con la richiesta di tirare fuori gli attributi. Ed eccoli lì, gli attributi: tirati fuori, come le quattro reti, come il gesto di Koop, come l'abnegazione di McKennie da terzino, di Locatelli da centrale. 

La Juventus ha seguito esattamente l'onda emotiva della curva, che nel finale ha apprezzato e ha cantato: "Vi vogliamo così". Magari sempre. Anche se non sempre ci sarà il Cagliari, questo Cagliari poi, di fronte. La speranza è che Natale a Monza non diventi un cinepanettone: imprevisti, difficoltà, ribellioni e poi, solo poi, magari un lieto fine. Qualcuno ne riderebbe, a qualcun altro non piacerebbe. Di sicuro, la Juve non ne avrebbe bisogno: l'unica necessità adesso è tornare a sentirsi e poi essere una grande squadra. Senza più guardarsi indietro.