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Le parole di Sara Gama al Festivaletteratura di Mantova, riprese da LFootball:

MODELLO - "Sono gli altri che riconoscono in me un simbolo, una responsabilità che ho sempre abbracciato. È arrivato il tempo di sgravarsi un pochettino, è il momento di formare chi viene dopo di noi e passare il testimone. Io e le mie compagne abbiamo fatto tanto, adesso è importante la transizione”.

MONDIALE - “Abbiamo visto che il livello si è alzato notevolmente, il professionismo non serve solo a tutelare le calciatrici ma anche per stare al passo con le altre nazioni dove il calcio femminile sta crescendo a grandi passi. I risultati arrivano se ci sono determinati investimenti. Troppo spesso si pensa che i risultati arrivino dal cielo o sulla qualità di una singola annata. Siamo un popolo con enormi qualità ma forse ci galleggiamo un po’ troppo sopra. Sul lungo termine chi ha meno eccellenze di noi ma investe di più ottiene risultati migliori perché il talento non è tutto, è la costanza che fa la differenza”.

CAMPO E DIRIGENZA - “È la mia carriera parallela, quella della dirigente sportiva. In questo campo non ho un modello. Le donne nel calcio, come nella società, mancano nei ruoli dirigenziali con la competenza che deve rimanere la discriminante e non certo il genere. Uomini e donne insieme possono fare di più e meglio. Ci sono persone che tracciano delle strade e altre che percorrono quelle strade e poi ne tracciano altre a loro volta”. 

DIRITTI TV SERIE A - “La visibilità è essenziale per poter vendere un prodotto, bisogna fare meglio senza dubbio. L’Inghilterra da questo punto di vista deve essere di esempio. Ci sarebbe da parlare anche della carta stampata. Ognuno deve fare un pezzetto. Questo è un mondo che deve ancora crescere. È come una piantina che ha bisogno di più acqua e più attenzioni perché nel passato, forse, ci sono stati meno investimenti. La base di partenza non è mai stata uguale a quella degli uomini”.