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"È importante per noi, diventerà una calciatrice da Nazionale. Guardando un video con il direttore, ho visto due minuti e ho detto: "Prendiamola!". Ha qualità immense. Deve trovare continuità, deve stare ad alti livelli. Deve credere di essere forte e dimostrarlo". Parlava così Joe Montemurro il 12 ottobre scorso, alla vigilia della sfida di Champions League contro il Chelsea. La giocatrice in questione era Agnese Bonfantini, attaccante classe 1999 che la Juventus ha ingaggiato in estate dalla Roma - dove in tre anni aveva accumulato 66 presenze e 16 gol - nell'ambito di uno scambio con Benedetta Glionna
Descritta come una promessa del calcio femminile italiano, in bianconero la verbanese ha avuto bisogno di qualche tempo per "ingranare", tra alcuni acciacchi fisici e una serie di prove poco convincenti. Le sue ultime uscite, invece, parlano da sole. Brillante contro il Servette in Champions League, tanto da meritarsi un 7.5 in pagella, ha fatto un mezzo passo indietro contro il Napoli in campionato, per poi risollevarsi subito contro il Chelsea e riconfermarsi contro la Sampdoria
Ed era solo l'inizio, perchè contro il Wolfsburg, da subentrata, è riuscita subito a creare scompiglio nell'area avversaria fino a procurare l'espulsione di un'avversaria, mentre sabato contro la Lazio è stata, senza ombra di dubbio, la migliore in campo: grazie a una doppietta e un assist, la 22enne è stata coinvolta in tre delle cinque reti della Juventus, coronando così una prestazione assolutamente da incorniciare, in cui con le sue accelerazioni è stata un fattore importante per tutta la squadra. 
Che stia "studiando" da Federico Chiesa? Un'ipotesi da non escludere, anche perchè Bonfantini ha dichiarato in più occasioni di apprezzare particolarmente il classe 1997, con cui condivide peraltro il numero di maglia, scelto fin dai tempi della Roma. Intanto, la squadra bianconera se la coccola. E con lei coach Montemurro, che probabilmente, parlando di lei con Braghin, ci aveva davvero visto giusto...