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Stefano Braghin, head of Juventus Women, ha parlato in diretta al canale Twitch della Juventus. Queste le parole del direttore bianconero:

TWITCH- "Sono nato all'epoca dei ciclostile, Twitch è da marziani. Lo sto scoprendo adesso con grande piacere, è moderno ed efficace, arriva a tutti in modo originale. Fino a mezz'ora fa probabilmente non conoscevo l'esistenza di questo".

REAZIONE CON LA FIORENTINA- "Non dovevamo trovarci in quella condizione, il primo tempo è stato uno dei peggiori dal 2017 e non posso che arrabbiarmi. Nel secondo tempo una grande reazione, più di cuore che di calcio, di voglia di ribaltare, di non mollare. Ero contento per il risultato che mantiene aperto per quanto possibile il discorso Scudetto fino a sabato anche se la distanza è notevole. Sarebbe stato un peccato non arrivare alla partita di Roma con qualcosa in palio. Contento della reazione ma non contento di tante cose che ho visto ieri sia livello di gioco che di relazioni tra le calciatrici. Come relazioni parlo di empatia".

VERSO LA ROMA- "Non ho detto nulla. Non parlo con le ragazze fino al martedì. Gli anni di calcio mi hanno insegnato che a caldo si è meno lucidi e un dirigente deve evitare l'emotività che è parte della squadra e dell'allenatore. Mi conoscono abbastanza bene e sanno che domani non avranno una giornata facile. Ogni tanto ci sono stati dei martedì non belli. Il momento in cui è giusto dirsi le cose con trasparenza, io ho un rapporto molto diretto con le ragazze, dirò cosa non mi piace".

ROMA- "Al 90% la Roma ha già vinto il campionato. Ad oggi non ha concesso punti a nessuno tolti gli scontri diretti quindi non dipende solo da noi, anche vincendole tutte può non bastare. Io capisco la scaramanzia ma è un campionato indirizzato verso Roma, noi faremo di tutto perchè ciò non accada, è un dovere verso società, tifosi e famiglie. Non sarebbe onesto non ricambiare con il massimo dell'impegno. I numeri sono impietosi, il campionato si è giocato su alcuni pareggi che abbiamo fatto nella prima poule. Il movimento, gli addetti ai lavori e il calcio spinge per un ricambio dopo 10 titoli in cinque anni. Molte cose che sento e i toni trionfali che leggo spingono verso la Roma. Noi faremo del nostro meglio sapendo che abbiamo fatto degli errori nel cammino, vince comunque una squadra meritevole e molto forte se sarà la Roma".

REAZIONE- "Un gruppo straordinario che ha scritto pagine incredibili con la mano e con il cuore dal 2017. Finché la partita non finisce io so che possiamo vincere sempre, senza timori. Mi arrabbio ma non ho paura perchè ho fiducia. Ieri bisogna fare i complimenti alla Fiorentina per un ottimo primo tempo, hanno inteerpretato la partita come fosse una finale. Non ci si dovrebbe stupire ma viste le ultime settimane la Fiorentina ce l'ha messa tutta. Complimenti a loro e speriamo che tutti facciano così nelle prossime partite, con tutti soprattutto, non solo con noi".

NUOVO FORMAT- "Sento spesso dire che si dovrebbe tornare a 12 squadre. Un minimo sindacale per un campionato di un certo tipo. Se voi guardate oggi abbiamo una squadra che chiude la classifica con 10 punti e una prima con 50. Se su 10 squadre c'è un divario del genere...tempo che il divario sia grande. Tra le prime cinque e le seconde cinque della poule non c'è stata quasi partita. Il campionato deve essere attrattivo, anche perchè la gente deve apprezzare. Non solo i tifosi ma anche gli investitori. Non sono certo che con 12 squadre sarebbero cosi. Spero che le nuove generazioni di calciatrici crescano e quindi possiamo crescere nel campionato".

COME SI COSTRUISCE IL PROGETTO- "Posso dire cos ho fatto io, non credo sia una ricetta. Ho fatto del mio meglio partendo dal valore delle persone. Calciatori forti ti fanno vincere le partite ma per vincere i campionati servono persone di spessore e valore umano. Poi servono competenze tecniche ed entusiasmo. Ognuno deve fare il suo lavoro. Nella confusione dei ruoli si nutrono gli alibi e nel nostro piccolo ognuno ha molto chiaro il suo ruolo ma ci sono persone tutte uguali, al pari, con compiti diversi. Sapendo e avendo voglia di farlo con chi ha accanto. Il calcio viene dopo".

CAMPO- "Sono uscite le licenze nazionali. Un paio di passaggi di questo regolamento ci mettono in difficoltà con Vinovo perché richiedono requisiti che non ci sono: l'illuminazione e il manto erboso anche se quello si può risolvere. C'è poi un tema di capienza ma soprattutto i tempi di avere un mini stadio sono più lunghi. Da qui a quando si potrà fare ci sono valutazioni in corso dovremo trovare una sede per i criteri richiesti. Il campo di Alessandria è molto intasato: si unirebbero a Next Gen e Alessandria quindi non è semplice. Difficile che le donne prendano il posto degli uomini sul campo, quindi anche questo va valutato. C'è una soluzione in Piemonte che è Biella che non conosciamo direttamente ma ci hanno proposto il sopralluogo, lo faremo e vedremo se ci sono i requisiti. A Torino non ci sono alternative se non lo Stadium che usiamo per la Champions. La situazione degli impianti sportivi in Italia non la scopro oggi. C'è il tema dell'erba naturale dove noi ci alleniamo e giochiamo sul sintetico, le straniere non amano questa soluzione. Vinovo ha difficoltà. La decisione definitiva la prenderemo dopo i sopralluoghi su quale può essere la soluzione migliore ma il primo pensiero sarà quello di penalizzare il meno possibile i tifosi".

CONTINASSA- "Il campo non è omologato per gare ufficiali. C'è una commissione di ingressi e problemi con i campi vicino, sarebbe costoso e si andrebbe ad intersecarsi con la squadra maschile e i ragazzi hanno massima priorità. Hanno un calendario molto oneroso. L'Allianz c'è un discorso di manto erboso da preservare, molte gare, possiamo farlo una tantum ma difficilmente sarà la soluzione definitiva sia per noi che per la Next Gen".

STADIUM- "Entrare nel tempio del club, il luogo sacro dove si svolge il rito domenicale. Farne parte, essere noi protagonisti, da credibilità al progetto. Quando hai degli ospiti e li fai entrare nella stanza più bella è perchè ci credi di più. Ci ha dato credibilità. Ha superato anche qualche pregiudizio sulla qualità del gioco. Le persone hanno visto che il calcio femminile con le sue caratteristiche può essere divertente, attrattivo. L'abbiamo fatto per primi nel 2019 poi tanti hanno preso l'idea e ben venga".

GIORNALI- "Siamo partiti dopo. Nel 2017 che è entrata la Fiorentina c'era un calcio diverso. Fanno il calcio nelle scuole, hanno il calcio da più tempo. In Italia siamo stati veloci nel percorso ma qui fa la seconda elementare, là sono laureati. Un bimbo di sei anni all'università fa fatica. Possiamo tagliare il discorso rispetto agli altri paesi ma non possiamo porci obiettivi che vanno oltre le capacità oggettivi. C'è strada da fare".

ROSUCCI- "Un rinnovo di riconoscenza, per dirle che è una giocatrice fondamentale del nostro club soprattutto quando gioca ma anche quando non gioca. per dire a lei e a tutte che quando ci si comporta con lealtà, slancio e amore è giusto essere ripagati. Spesso si dice a parole e questo è un fatto. Nel femminile si vive poco di fatti. Io sono di provincia, campagnolo e sabaudo e preferisco fare i fatti anche se risulto meno simpatico".

BECCARI- "Chiara Beccari è il centravanti più forte d'Italia insieme a Girelli in questo momento. Hanno quattordici anni di differenza ma sono presente e futuro insieme. Ora che i contratti da professionisti vanno fatti subito. Il calcio italiano ha preso un talento che è Dragoni, il rischio di perdere talenti è concreto. Chiara Beccari è il futuro dell'attacco della Juventus. Non so se dal 1 luglio 2023 o dal 1 luglio 2024. Lei come tante come Pfattner, Schatzer. Ragazze su cui costruire come Lenzini, Caruso. La Juve 2.0 c'è, cresce. Con questa stagione si chiude un ciclo e si riparte con quello nuovo costruendo sempre sui nostri principi".

CRESCITA- "Il movimento deve crescere molto. Serve incominciare a parlare del calcio femminile per quello che ha. sento sempre dire cosa manca: non tirano forte, non sono veloci...iniziamo a dire quello che è: passione, intensità, tattica, organizzazione del gioco, copertura degli spazi. Non ho mai sentito dire che Serena Williams tira più piano di Djokovic. Questo secondo me ci limita, va raccontato per quello che è non per quello che non è. Noi abbiamo un reale problema di reclutamento, giochiamo contro nazioni con 300mila tesserate, si solleva poco ma è cruciale. Noi oggi scegliamo ragazzine che non sono andate bene in altri sport. Dovrebbero arrivare anche grandi investitori, oggi lo sono i club e per definizione non può durare all'infinito, se non è profittevole poi genera problemi di sopravvivenza". 

MERCATO- "Il nostro mercato è particolare, siamo al nono posto nel ranking. Davanti sono irraggiungibili, il mercato delle big è un mercato a cui non ci possiamo ancora sedere. Io so che i tifosi si chiedono perchè la Juventus non può spendere per una calciatrice. Il calcio femminile deve portare numeri e noi sappiamo che perdiamo, si spende più dei ricavi, il club è disponibile a farlo ma entro certi limiti. All'estero prendono milioni dalle tv, noi prendiamo migliaia di euro. Si può sbagliare di più, qui il più bravo è chi sbaglia meno. Ogni tanto si sbaglia, si chiede scusa e si cerca di rimediare. Il nostro mercato è o giovani talenti internazionali che non siano ancora nell'ottica di grandi Club come Julia Grosso e Amanda Nilden che ora vogliono tutti. Oppure calciatrici vedi PPM che veniva da tre anni di panchina o Gunnarsdottir. Il resto deve essere Academy quindi Schatzer, Pfattner e Beccari. Le campionesse servono per i titoli, io sono felice quando li leggo ma parlando con i tifosi ci si deve dire la verità: faremo il meglio ma queste sono le linee guida di un fenomeno calcistico nella realtà del calcio femminile italiano che ha raddoppiato i costi a parità di ricavi. Io chiedo investimenti senza portare ricavi, quando parlo dei soldi degli altri sono più attento di quando parlo dei miei".

CHAMPIONS- "Fondamentale. La UEFA è il nostro primo sponsor, partecipare al Group stage ci permette di avere ricavi superiori agli sponsor sul mercato. Nel calciomercato che ho fallito questo anno non ho comprato uno bravo nei sorteggi, qualcuno ce l'ha avuto, io no. La Uefa però è molto importante, per questo va blindata la Champions. Due anni ci hanno portato ad essere nelle prime 10 d'Europa. Due anni e mezzo fa eravamo 33esimi. Non va dimenticato per un pareggio contro il Sassuolo".

GROSSO- "2024, mi legheranno ad un palo se dovessi perderla prima. Cercheremo di allungare il contratto. Ha un grosso mercato, soprattutto negli Stati Uniti, competere con i professionisti non è banale ma in questo momento non mi sento di essere preoccupato".

HURTIG- "Il prezzo lo fa la giocatrice, difficile fare previsioni. In Italia i valori sono alti, le giocatrici italiane non hanno grande mercato all'estero, ce ne sono un paio che giocano fuori. I grandi trasferimenti si fanno a livello internazionale. Grandi club che vengono a prender calciatrici a certe cifre non so ecco. Metterei la firma per ricavare cos ho ricavato con Lina ma neanche cosi contento perchè significherebbe cedere una calciatrice".

OBIETTIVI- "Se riusciamo a tenere ottavo, nono posto, mi sento di dire che si può fare. Salire è difficile, parliamo di realtà con potenziali differenti. Può capitare che saremo davanti ma essere oltre quel livello serve tempo. La base forte di calciatrici giovani italiane diventi più numerosa. Arrivare ottavi significa che abbiamo preso la promessa". 

MOVIMENTO- "I diritti internazionali sono cresciuti. Molte tv canadesi e nord americane ci chiedono le immagini. Cambiare gli orari per i fusi è difficile, la Premier lo fa da tempo ma a fronte di ricavi e followers ben diverse. Non credo noi avremo questa forza. Il Mondiale avrà il problema del fuso orario perché saremo dall'altra parte del mondo e sarà una buona prova".

MONDIALE- "L'Italia è importante che ci sia. In un Mondiale a 32 squadre lo darei scontato, con quello che stiamo facendo. Un obiettivo minimo è essere lì. Favoriti gli Stati Uniti, Germania, Inghilterra, Brasile, Francia e Olanda".

ITALIA- "Fa piacere vedere giocatrici della Juve in azzurro. Sia prima squadra che giovanili, è un po' un premio per tutti. Sono poi contento per le ragazze perchè so quanto ci tengono e mi fa piacere. Quando si parla di Juventus a livello internazionale è fonte d'orgoglio, ho sempre paura si facciano male ma credo che con l'età sono diventato protettivo".

MESSAGGIO AGLI ASCOLTATORI- "Li ringrazio, per seguirci, darci una mano e dirci dove sbagliamo. Per l'affetto. Comunque vada, fino alla fine".