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Come semidee, scese dal monte dove trova posto Notre-Dame de Fourvière per giocare una partita dall’esito scontato. Nella passata stagione, il Lione arrivò a Torino da squadra super favorita. Poi, il pallone è rotondo e la gara la vinsero le bianconere, grazie anche ad alcuni episodi andati nel verso giusto, come uno strano scherzo del destino giocato alle francesi, che poi trovarono riscatto al ritorno. Al di là della vittoria di Madama, però, l’impressione fu quella di assistere ad una partita tra due squadre di categorie completamente diverse. Questa sera, invece, tutt’altro.
 
Troppo semplice dire che il gap europeo con le grandissime sia stato colmato. Non è così, non ancora almeno. Il Lione arrivato a Torino ha i gradi della squadra campione d’Europa, ma per strada ha perso diverse pedine importanti, fuori per infortunio. In più, la parte iniziale del primo tempo è stata dominata dalle francesi, che non hanno nemmeno premuto sull’acceleratore per raggiungere e giustificare il vantaggio. Poi l’episodio che cambia volto al match: il bruttissimo infortunio di Egurrola – in bocca al lupo a lei -, che lascia attonite le compagne, che pesa nella testa e nelle gambe della squadra di Bompastor. Le bianconere sono brave ad approfittarne, a crescere in intensità e fiducia, a trovare il pari e provare a ribaltare il risultato.
 
Ancora, però, andiamo al di là del risultato. Il gap non è stato colmato, ma le semidee sono state riportate al livello degli umani, tirate con forza giù da Notre-Dame de Fourvière. Quella di quest’anno è una Juventus Women sgangherata, che non ha fatto la preparazione estiva, che soffre, fatica e manca di brillantezza. Le notti europee, la carica dei più di 7mila presenti allo Stadium, però, sono in grado di cancellare tutto questo ed esaltare le ragazze di Montemurro che in questa Uwcl hanno imparato a giocare, a starci. Hanno trovato una nuova casa, di lusso, e non la vogliono lasciare.