OBIETTIVO SCUDETTO - "Vivo il calcio credendoci sempre al 100%, certo. Tutti insieme daremo il massimo per riuscirci, ma l’importante è restare concentrati su un passo dopo l’altro".
SOGNO RAGGIUNTO - "Da piccolo avevo due sogni: giocare il Mondiale, emozione che ho già potuto vivere, e diventare un grande calciatore. L’approdo alla Juventus mi rende consapevole di aver raggiunto anche questo traguardo".
LA MAGLIA REGALATA AL PAPA' GEORGE - "L’aveva già fatto durante la tournée americana, in realtà. Ho tenuto da parte la prima che ho indossato in estate e la conservo a casa: gliela porterà mamma appena andrà a trovarlo in Liberia. Consigli? Mi ha solo invitato a restare tranquillo e a divertirmi in campo. La sua rete contro il Verona, con una cavalcata da parte a parte del campo, l’avrò visto milioni di volte: chissà, magari a Empoli segno un gol così anch’io!".
SU ALLEGRI - "Lui è un tecnico puntiglioso, che cura molto i dettagli. Proprio quello che serve a me per crescere ancora e per essere sempre motivato. Ed è divertente quando prova a parlare in inglese, anche se fa più ridere se scherza in italiano. Come va con la lingua? Lo sto studiando ogni giorno, perché è importante per comunicare con i compagni. Entro sei mesi al massimo confido di essere del tutto a mio agio anche con la vostra lingua".
LEADER NELLO SPOGLIATOIO - "A chi mi ispiro? Sicuramente a Danilo: è il nostro capitano e il compagno che seguo di più in campo. Ma anche Vlahovic è un modello importante".
SU VLAHOVIC - "È un attaccante enorme, perché segna tanto e sa fare bene anche tutto il resto. E mi trovo davvero bene a interagire con lui in campo. Lo scambierei con Osimhen? Mai. Si tratta di due straordinari giocatori, ma Vlahovic è il giocatore perfetto per questa squadra".
SU CHIESA E POGBA - "Chiesa è il top: lui e Vlahovic sono tra i migliori al mondo e li vedo estremamente determinati a trascinarci alla vittoria. Che orgoglio giocare con campioni come loro e come Pogba: il francese è un esempio e un vero leader. Non è semplice riprendersi da un infortunio al ginocchio come il suo: a volte sembra si muova in “slow motion” tanto è elegante, invece è impressionate per tecnica e anche per rapidità".
IL PIU SIMPATICO - "McKennie no, lo sopporto da dieci anni ormai. Ce ne sono tanti divertenti. Ma forse, sì, è proprio Weston! Lui e Kean mi portano spesso fuori a scoprire la città e nuovi ristoranti".
SERIE A AMERICANA - "Mi piace davvero il fatto che ci siano tanti connazionali in Italia. E con i due rossoneri avremo da discutere nel prossimo ritiro in Nazionale...".
OBIETTIVI PERSONALI - "Voglio soltanto lavorare duro, per adattarmi subito al calcio italiano e trovare la migliore intesa possibile con i compagni"..