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Gli è bastato poco, pochissimo, per prendersi la Juve. Che se ora può sognare qualcosa in più del quarto posto lo deve soprattutto a lui. Dusan Vlahovic è esattamente tutto ciò che mancava alla formazione di Allegri. Con il suo indiscutibile talento, la sua voglia, la sua leadership, anche sul campo dell'Empoli il centravanti serbo si è caricato la squadra sulle spalle, arrivando a firmare la sua prima doppietta in maglia bianconera. Ma non solo, perchè l'attaccante classe 2000 è stato protagonista pressochè di ogni azione offensiva bianconera: è sempre lui a far alzare la squadra, a propiziare quasi tutte le incursioni verso l'area dei padroni di casa, a difendere la palla dalle marcature avversarie con la forza di un giocatore totale, uno di quelli in grado di far giocare meglio anche i compagni.
Secondo lui non è tutto merito suo - "un singolo non può andare avanti senza la squadra, solo se restiamo compatti possiamo ottenere grandi risultati", ha detto nel post partita - eppure è sempre più chiaro che con lui la Juve abbia cambiato faccia: tutti lo cercano, tutti lo trovano, sapendo di avere in lui un riferimento fondamentale in attacco, ciò che appunto era mancato nella prima parte di stagione. Con Vlahovic la Vecchia Signora ha un'arma in più, un'arma potenzialmente letale per tutti. Devastante, come il suo impatto sulla squadra.