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"Negli ultimi mesi abbiamo creato molto, ma realizzato poco. Bisogna essere più efficaci nelle prossime settimane". Ha parlato così Massimiliano Allegri alla vigilia di Cagliari-Juve, dribblando un po' sui numeri che raccontano come la sua squadra, al di là degli interpreti, faccia fatica a creare occasioni da gol con i cross dalle fasce - solo 300 su azione, in media 9.28 a match contro i 13.95 della scorsa stagione - e le verticalizzazioni. Come sottolinea l'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, nemmeno ingaggiare il capocannoniere della Serie A è bastato per cambiare le cose: con Dusan Vlahovic - un attaccante con un gran senso del gol, ma che comunque va messo nelle condizioni di cercare la porta - la media delle reti a partita è salita da 1.48 a 1.62, che però a quanto pare non basta ai bianconeri. 

Tanto si è detto, nell'ultima settimana, sul centravanti serbo, arrivando anche a ipotizzare che la Juve lo abbia già cambiato (in peggio): effettivamente i dati del suo rendimento parlano di una media gol di 0.5 a gara, notevolmente ridotta rispetto all'1.24 registrato in viola, ma anche di più tiri in porta (da 1.62 a 1.75) e tocchi in area (da 6 a 6.38). Posto che il suo talento non è in discussione, c'è da rilevare che alla Fiorentina era servito in modo indubbiamente diverso (e sono le statistiche a parlare, se è vero che la media dei cross della Signora è superiore solo a quella di Sassuolo, Udinese e Spezia). In ogni caso, questa sera a Cagliari andrà a caccia del gol, dialogando con Paulo Dybala ma magari cercando la porta anche da solo, in attesa di capire che cosa succederà la prossima stagione: la partenza della Joya, del resto, non è una buona notizia per Vlahovic, che però potrà battere anche i calci di rigore. Se poi arriverà quella qualità invocata da Allegri, in attacco ma soprattutto a centrocampo, ben venga.