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A San Siro non ha mai segnato. Ebbene sì, la Scala del Calcio è una sorta di tabù per Dusan Vlahovic, che nella sua (breve) carriera tra Fiorentina e Juve non è ancora riuscito a mettere la sua firma su un match contro Inter o Milan al di fuori delle mura casalinghe, nonostante il suo ruolo gli "imponga" un certo rendimento in fase realizzativa anche contro le big e anche in esterna. Un "vuoto" che va colmato, per un bomber puro come lui, che domenica potrebbe avere una grande occasione. Usiamo il condizionale forse con un eccesso di prudenza, alla luce dei precedenti, ma ad oggi tutto fa pensare che il serbo possa essere a disposizione per la super sfida: a differenza di Federico Chiesa, che sta proseguendo con il suo lavoro differenziato, il classe 2000 ha infatti pienamente recuperato dalla lombalgia che lo ha costretto a saltare gli impegni con la Nazionale, e dopo una breve "fuga" nel week-end a Madrid con la sorella ha subito ripreso gli allenamenti con la squadra.

OBIETTIVO GOL - Sono tanti, dunque, i motivi per cui Vlahovic vuole essere protagonista a San Siro. Al di là del tabù da sfatare, l'attaccante ha bisogno di riannodare i fili del discorso interrotto proprio sul più bello ben prima della sosta: la sua ultima rete - anzi, una doppietta - risale infatti al big match contro la Lazio dello scorso 16 settembre, quando insieme a Federico Chiesa firmò la convincente vittoria della Juve per 3 a 1. Allora sembrava davvero che tutto sorridesse al 23enne, autore di un grande inizio di stagione a braccetto con il compagno di reparto, con quattro gol ciascuno; poi il sorgere di nuovi problemi fisici - per entrambi - con il timore di un altro stop prolungato e tutte le conseguenze del caso anche per gli equilibri della squadra, già alle prese con varie difficoltà in altre zone del campo.

MILAN NEL MIRINO - E ora, come detto, c'è il Milan, l'avversaria che in realtà Dusan ha incrociato una sola volta poco più di un anno fa a San Siro: per la Juve finì malissimo (2-0, con i gol di Fikayo Tomori e Brahim Diaz, frutto di una pessima prestazione generale da parte dei bianconeri); una giornata da dimenticare anche per lo stesso Vlahovic, che poi non ebbe nemmeno l'occasione di riscattarsi al ritorno perché infortunato. La chance, ora, è lì da cogliere al volo, in uno stadio Meazza che accenderà i riflettori soprattutto su di lui e sul quasi coetaneo Rafael Leao. Quale miglior momento per mostrare il suo valore?