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La domanda posta nel titolo è retorica. Certo che l’ha visto, non ci sono dubbi. Avrà visto Erling Haaland – attaccante al quale è stato spesso accomunato come talento generazionale e per caratteristiche -, scrivere un capitolo di storia della Champions League. 5 gol nel match contro il Lipsia, è il terzo di sempre a riuscirci dopo Messi e Luiz Adriano. L’avrà visto e si sarà caricato, avrà trovato nuove energie, un motivo in più per dimostrarsi decisivo domani sera contro il Friburgo.
 
Per Dusan Vlahovic la partita di Europa League sarà un esame di maturità. Se davvero dovesse mancare il Fideo, tutto il peso dell’attacco, della pericolosità offensiva, ricadrebbe sulle sue spalle, tanto grosse quanto sono sembrate fragili nelle ultime settimane. Braccia che si sono agitate, pugni che hanno sbattuto a terra per le tante occasioni sprecate, per errori o per sfortuna. Un primo spiraglio di luce, però, si è già visto contro la Samp, quando il numero 9, all’ennesima occasione mancata, invita il connazionale Kostic ad andare a festeggiare con Soulé la prima rete in Serie A. Non era scontato. Nei minuti prima, invece, consci del momento del serbo, l’Allianz Stadium si è stretto in un abbraccio rumoroso al suo attaccante. Domani sera dovrà arrivare una risposta a questi tifosi, altro motivo per caricarsi ancora.
 
Caricarsi sì, ma non troppo. Alla ricerca di quell’equilibrio che è parola d’ordine dell’allenatore Massimiliano Allegri. Sgombrare la mente dai mostri che si sono presentati nell’ultimo periodo e un solo pensiero: fare gol per portare la Juve ai quarti di Europa League, fare gol per passare l’esame di maturità.