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Sembra strano a dirsi, parlando del giocatore più pagato della rosa, eppure questa volta è davvero così. La panchina ha fatto bene a Dusan Vlahovic, che nel match di ieri contro il Frosinone ha offerto il meglio di sè da subentrato, segnando un gol pesantissimo per la Juve e mostrando quella cattiveria agonistica che finora era stata spesso annebbiata dalla frenesia e dal nervosismo di chi, nel tentativo di far emergere a tutti i costi il proprio valore, finisce per incartarsi e mettere in luce, al contrario, i propri limiti. Allo stadio Stirpe Vlahovic ha fatto "il Vlahovic", niente di più e niente di meno: ha fatto il centravanti di razza, quello implacabile di testa al centro dell'area, quello capace anche di giocare bene di sponda e di mettere in difficoltà gli avversari anche con la sola presenza, o quasi.

IL FUTURO - Il Natale, quindi, sarà più sereno per lui e per la sua Signora. Ancora da decifrare, invece, il suo futuro, di cui comunque ragionevolmente non si parlerà in questi giorni di festa. Anche perché non è questo il momento migliore per sbloccare una trattativa - quella per il rinnovo - che appare tutt'altro che vicina al rettilineo finale, pur non essendo la strada ostacolata dalla presenza di "pericolose" pretendenti. L'obiettivo è sempre lo stesso, abbattere e spalmare i costi di un investimento che finora è apparso fuori scala rispetto al rendimento del giocatore, che comunque da parte sua non ha mai manifestato il desiderio di cambiare aria. Se ne parlerà ancora, dopo aver mangiato il panettone. Questa volta meritatissimo.