L’equazione è scontata e si è vista pure ieri sera: Vlahovic sbaglia un gol e poi esce dalla partita. Parla tra sé e sé, un po’ si motiva, un po’ si sprona, un po’ si rimprovera: in costante competizione con i fantasmi che si porta dietro, quelli che vorrebbero vederlo diventare il migliore, ma mentre Haaland e soci macinano gol, lui fatica alla Juventus.
A dare un po’ di serenità ci aveva pensato Giuntoli, nel pre partita. Ai microfoni di Dazn aveva confermato che sì, un abbozzo di trattativa per il rinnovo c’è e quindi l’ipotesi di uno scambio e di un’estate come quella passata sembra essere scampata. Insomma, il club si stringe intorno al suo numero 9 – che poi è anche il calciatore più pagato -, e gli dimostra fiducia, nonostante le difficoltà.
A rimuovere l’ultima traccia di nervosismo, infine, il gol vittoria dell’amico Federico Gatti. Così bello e importante che vale una corsa liberatrice sotto il settore ospiti. Uno scarico di tensione individuale, una ricarica collettiva. Anche nel gruppo Vlahovic può trovare nuova linfa, non è solo nella rincorsa ai grandi numero 9: squadra e club sono con lui.