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Maurizio Arrivabene, CEO della Juventus, uomo della proprietà che ricopre un ruolo con un compito preciso: rimettere i conti in ordine, chiudere i rubinetti dove si registrano perdite non necessarie, razionalizzare le risorse.
 
Nel 2021, la Juventus ha vinto lo scudetto delle commissioni pagate agli agenti dei calciatori. Tutt’altro che una consolazione, anzi. Primo posto in Serie A, davanti a Inter e Roma: 28,9 milioni di euro. Dato in rialzo rispetto al 2020, quando la Juventus registrò a bilancio un esborso di 20.800.137,97 per le spese per i procuratori. Da sottolineare come questo tipo di spesa si possa dividere in due macrocategorie: gli oneri pagati al momento della firma e quelli dovuti annualmente, come da accordi sul contratto, agli agenti, per la permanenza del calciatore nel club.
 
In questo senso, un netto cambio di strategia sembra rivelarsi nella finestra estiva di calciomercato. No, non si rinuncia a pescare dal mercato dei parametri zero, ma stop alle maxi commissioni. 2,5 milioni di oneri accessori per Pogba, 1,3 per Di Maria.
 
Cifre che segnano un cambio di politiche all’interno della Juventus, come già detto. Per dare la misura, però, occorre ripercorrere alcune delle operazioni di mercato della Vecchia Signora, che sono andate a gonfiare le spese sulle commissioni, alla firma e come bonus permanenza.
 
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