VIA GLI ESUBERI DI LUSSO - Innanzitutto, va sottolineato come Juve e Dybala stiano negoziando da molto tempo il rinnovo del contratto mediante il suo agente Jorge Antun. La trattativa sta vivendo una fase di stallo, il club è in difficoltà a soddisfare le richieste avanzate dall’argentino (12 milioni di euro), e lo stand-by sta facendo alimentare scomode voci di calciomercato. Ma le sue richieste non piovono dal cielo, c’è il campo a dargli ragione. Lo stesso campo che condanna giocatori in esubero, possessori di ingaggi elevatissimi. E la rivoluzione in atto alla Juve si sta muovendo in questa direzione: Matuidi è stato solo l’apripista, Higuain, Khedira e tanti altri pronti a seguirlo. Meglio tamponare le voci con segno meno a bilancio sfoltendo la rosa da esuberi di lusso, piuttosto che lasciare andare il giocatore con più talento in squadra.
PASSI INDIETRO SUL PIANO TECNICO - E poi, che modo sarebbe di supportare un allenatore senza esperienza come Pirlo? Da rivoluzione rischia di diventare involuzione, perché vendere l’Mvp in carica della Serie A sarebbe fare qualche passo indietro. È vero, non a livello economico, perché Dybala pesa a bilancio poco più di 11 milioni di euro, accettare un’offerta a tripla cifra da 100 milioni vorrebbe dire quasi 90 milioni di plusvalenza, eliminando quello che in futuro potrebbe essere il secondo stipendio più pesante in squadra dopo Cristiano Ronaldo. Ma ne vale la pena? Gli introiti della sua cessione non verrebbero poi reinvestiti interamente sul mercato, bensì andrebbero a curare il quadro finanziario. Non un bel messaggio per i tifosi (oggi in rivolta), non il miglior modo per inseguire quel sogno ormai diventato dichiaratamente obiettivo, la Champions League.