L'INIZIO STAGIONE - "A livello personale è stato buono, ho giocato abbastanza e pure da subentrato mi sono espresso in maniera positiva. La squadra è molto forte, sia come singoli e come collettivo. All'inizio abbiamo fatto bene, lasciando forse qualche punto di troppo per strada. Ma ce li riprenderemo andando avanti!"
ZAULI - "Il mister è molto esigente, non lascia mai nulla al caso ed è sempre pronto a darti una mano ma dirti anche quella parola in più per spronarti a dare tutto. È una delle sue caratteristiche migliori, non vuole che molli mai nulla. E io con lui ho imparato soprattutto questo: prima mi adagiavo, facevo un allenamento bene e uno così così etc etc e lui mi ha insegnato tanto sotto questo punto di vista. C'è un ottimo rapporto, parliamo... lui mi prende anche scherzosamente in giro: dopo la partita con la Pistoiese mi ha detto che se ora sbaglio atteggiamento mi rispedisce in Primavera."
CAMBIO DI CATEGORIA - "Due anni fa avevo fatto una ventina di minuto contro l'Entella ed era stata una bella emozione, ma avevo fatto molta fatica. Mi rendo conte che la differenza tra Primavera e Serie C sono molte, a livello soprattutto fisico ma anche temperamentale. Giochi contro uomini, con esperienza, forza e fisicità. Devi farti trovare pronto sennò fai tanta fatica."
5 ANNI IN BIANCONERO - "Rispetto a quando sono arrivato alla Juventus a 15 anni sono molto maturato e cresciuto. Sicuramente all'inizio ho faticato ad ambientarmi, mi mancavano gli affetti. Ma a distanza di anni mi rendo conto che è stata una scelta molto positiva: mi trovo benissimo come città, compagni e amici. Tornassi indietro lo rifarei."
GLI ALLENATORI - "Tutti mi hanno insegnato qualcosa. A partire dal Cesena, quelli che mi hanno dato di più sono Claudio Rivalta, con cui mi sono trovato benissimo. Poi alla fine Sacchini, Pedone e lo stesso Zauli."
I MODELLI - "Penso di dover migliorare ancora in tutto, ho 19 anni e posso essere bravo ma ancora devo crescere in ogni aspetto. I miei idoli di sempre sono Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo, un esempio lampante per tutti. Poi oggi Lewandowski e Suarez."