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Andando ad analizzare i numeri del girone d'andata della Juventus in questa stagione, oltre ai dati che tutti ben conosciamo, dai numeri della difesa a quelli dell'attacco, ce n'è un altro che balza all'occhio: nessun giocatore bianconero ha dovuto saltare una partita per squalifica. Ciò significa che la Juve, tra Serie A e Champions League, non ha avuto ancora un espulso, né un giocatore che abbia raggiunto le fatidiche cinque ammonizioni (attualmente sono diffidati in campionato, con quattro cartellini gialli ciascuno, Juan Cuadrado e l'infortunato Danilo).

Più in generale, la Juve è una delle squadre più disciplinate d'Italia: è terzultima per cartellini totali in questo campionato, con 36 ammonizioni e, come detto, zero espulsioni.

A questo punto viene il gran dubbio: è qualcosa da applaudire o da criticare? C'è infatti un inveterato dibattito nel mondo del calcio, se fare pochi falli e di conseguenza prendere pochi cartellini sia un buon segno oppure no. Se da un lato, infatti, può venire spontaneo considerarlo un bel sintomo di correttezza e pulizia nel gioco, molti sostengono che una certa quantità di falli e cartellini, ovviamente senza esagerare, sia un pregio: significa che la squadra è aggressiva e smaliziata quanto basta. Lo stesso Allegri, ad esempio, ha talvolta criticato i giocatori che commettono troppo pochi falli.

Questione interessante. Di sicuro c'è da evitare di farsi espellere e rimanere in dieci, o farsi ammonire da diffidati quando la gara successiva è particolarmente importante. Ma forse un fondo di vero c'è quando si dice che qualche fallo e qualche ammonizione in più può essere salutare, quantomeno come specchio di un atteggiamento sportivamente cattivo al punto giusto? Difficile fornire una risposta universalmente valida, anche perché l'Inter ha esattamente lo stesso numero di cartellini della Juve ed è prima in classifica...