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Il 28 novembre 2022, la Juventus subisce una sostanziale riformulazione. Come risultato più o meno diretto delle indagini legate all'inchiesta "Prisma" condotta dalla Procura di Torino (ora passata alla competenza territoriale della Procura di Roma), si verificano le dimissioni di Andrea Agnelli e dell'intero Consiglio di Amministrazione. Questo capitolo controverso della storia bianconera ha segnato una vera e propria rivoluzione a ogni livello, evolvendo gradualmente ma in modo deciso. A un anno di distanza, della Juventus di Andrea Agnelli resta praticamente solo il ricordo: il presidente è ora Gianluca Ferrero, l'amministratore delegato è Maurizio Scanavino, e il direttore sportivo è Cristiano Giuntoli. Le direttive sono completamente mutate, con la Juventus addirittura uscita dalla Superlega, una mossa necessaria per chiudere definitivamente la disputa con la UEFA dal punto di vista della giustizia sportiva, dopo aver risolto quelle con la FIGC. La Juventus è ora esclusa dalle competizioni europee, ma consapevole di dover affrontare solo una stagione di transizione. L'elenco delle trasformazioni dell'ultimo anno è notevolmente esteso. Sebbene la proprietà sia rimasta invariata, la Juventus che ha attraversato il centenario della famiglia Agnelli è ora guidata da John Elkann, e sembra avere poco in comune con quella del cugino. L'unico punto di contatto rimane in panchina con Max Allegri.

ALLEGRI PUNTO FERMO - Un anno fa, l'allenatore bianconero è stato l'anello di congiunzione tra le due gestioni, nominato direttamente responsabile dell'area sportiva da Elkann. Ha mantenuto il suo posto anche quando si è scatenata la bufera, alternandosi alle critiche di coloro che non vedevano così positivamente la stagione precedente, irripetibile per ovvi motivi. Anche se c'è stato un casting per un eventuale successore, senza il passo indietro di Allegri, non si è potuto procedere oltre. E mai si è andati oltre, nemmeno quando sono arrivate offerte multimilionarie dall'Arabia sulla sua scrivania: Allegri è rimasto, non ha mai pensato di andarsene e, nonostante le difficoltà, sta ricostruendo una Juventus a sua immagine e somiglianza, tornata a competere per lo scudetto. Tuttavia, potrebbe anche decidere di lasciare al termine della stagione, nonostante il contratto in scadenza al 30 giugno 2025. In ogni caso, sarebbe lui a fare un passo indietro, o forse di lato, se decidesse che il suo secondo ciclo in bianconero è giunto al termine. Nel frattempo, fuori dalla Continassa, è già iniziato il toto-nomi per il suo successore, con nomi che vanno da Antonio Conte in giù. C'è tempo comunque. Al momento, a unire la Juventus di Andrea Agnelli con quella di John Elkann, è ancora lui: Max Allegri.