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Muro contro muro e poi un lungo rincorrersi, tra stoccate lanciate da lontano e incontri mediati dalle istituzioni italiane. Adesso, tra Juventus e l’Uefa è atto finale e si vedrà se le prove d’armistizio con Ceferin porteranno a dei risultati concreti.
 
La svolta l’ha rappresentata la lettera firmata da Maurizio Scanavino e indirizzata a Barcellona e Real Madrid: l’apertura di un dialogo che, eventualmente, possa portare all’uscita del club bianconero dal progetto Superlega. Dalla Spagna, però, rilanciano: la Juve è stata minacciata e per questo l’Uefa pagherà le conseguenze in tribunale.
 
La lettera, però, è solo l’ultimo passaggio che segue a incontri tra emissari della massima istituzione calcistica europea e dirigenti bianconeri. Prove di intesa dopo che la Uefa, l’1 dicembre 2022, aveva aperto un’indagine, scaturita dalle carte dell’inchiesta Prisma,  per potenziali violazioni delle norme sulle licenze per club e sul Fair Play Finanziario perché... «il 23 agosto 2022, la Prima Camera Cfcb aveva concluso un accordo transattivo con Juventus. Tale accordo era stato definito sulla base delle informazioni finanziarie precedentemente presentate dal club per gli esercizi finanziari chiusi nel 2018, 2019, 2020, 2021 e 2022. Nel caso in cui, dopo la conclusione di questa indagine, la situazione finanziaria del club fosse significativamente diversa da quella valutata dalla Prima Camera Cfcb al momento della conclusione dell’accordo, o nel caso in cui emergessero o si venisse a conoscenza di fatti nuovi e sostanziali, la Prima Camera Cfcb si riserva il diritto di rescindere l’accordo transattivo, di intraprendere qualsiasi azione legale che ritenga appropriata e di imporre misure disciplinari in conformità con le Norme procedurali Cfcb applicabili». 
 
Come riporta Tuttosport: “Dopo la finale di Champions, la Uefa prenderà posizione. La speranza è che le fitte relazioni (patteggiamento...) intrattenute in queste settimane tra la nuova dirigenza bianconera e gli organi di controllo europei possano portare a risultati positivi. Alla peggio, squalifica per un solo anno o - meglio ancora - una semplice ammenda. Un Agnelli sacrificale è già stato immolato alla causa”.