Ora che la Juve è crollata nella gara (finora) più importante della stagione, travolta dall’Atletico Madrid, sarebbe opportuno che il dibattito sull’effettiva efficacia del Ronaldo italiano riprendesse e venisse ampliato. Dopo la sconfitta in Champions, ci si è invece affannati a mettere sul banco degli imputati Allegri, come se fosse il responsabile principale e forse unico di quella delusione clamorosa.
Ma perché incolpare sempre l’allenatore e mai i giocatori? E perché continuare a tenere su un piedistallo il campione più grande, anche quando delude nelle sfide che invece non dovrebbe fallire, quelle per le quali è stato ingaggiato affinché facesse la differenza?
Ronaldo finora ha segnato 19 gol in campionato. E’ capocannoniere, ed è dietro a questo che si nascondono i suoi cantori, ma - diciamo la verità - ci aspettavamo molto di più. Al netto dei rigori (ne ha calciati cinque), il portoghese ha realizzato meno reti di Piatek (16 più due rigori) e Zapata (15 più un rigore), alla pari con Milik (14 senza penalty). Con tutta franchezza, se in estate ci avessero annunciato numeri del genere avremmo detto: Ronaldo non può essere questo, non può segnare meno di centravanti sì forti ma, tutto sommato, normali e non marziani.
CR7 ha deciso con un colpo di testa la Supercoppa italiana, è vero, però è stato estremamente deludente anche in Champions: appena un gol. Finora, complessivamente, è a quota 21, nemmeno la metà rispetto alla media che teneva in Spagna (50 reti di media in nove anni con il Real).
Anziché accusare ovunque e comunque Allegri, sarebbe opportuno che i tifosi della Juve - e non solo loro - cominciassero a interrogarsi su Ronaldo. Fuoriclasse assoluto, traino straordinario per il club bianconero e tutto il nostro calcio sul piano dell’immagine, ma non decisivo come ci saremmo aspettati. Discutiamo di lui, senza timori: perché è intoccabile?
@steagresti