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Delle parole di Massimiliano Allegri dopo l'1-1 dell'Allianz Stadium ieri sera contro il Milan, ha colpito non solo l'ammissione di aver sbagliato i cambi, ma anche il motivo per cui ritiene di averli sbagliati. Erano cambi troppo offensivi, questa l'autodiagnosi dell'allenatore della Juventus.

COME TRE ANNI FA - Un simile concetto espresso da Allegri ci riporta direttamente a quella partita dei gironi di Champions League del 7 novembre 2018, al primo anno di Cristiano Ronaldo alla Juve, e che si sarebbe poi rivelato l'ultimo del primo ciclo allegriano. In una rigida serata torinese, la Juve gioca una gara splendida, per 80 minuti fa sembrare il Manchester United un Chievo qualunque (con tutto il rispetto, e anzi i più sinceri e calorosi auguri per la risalita!) e arriva a dieci minuti dalla fine avanti per 1-0 grazie a una rete al volo sensazionale di CR7 su lancio dalle retrovie di Bonucci. Senonché, negli ultimi 10 minuti i due cambi di Jose Mourinho, Fellaini e Mata, cambiano la partita e creano gli episodi che ribaltano il risultati: vittoria United per 2-1 allo Stadum, Mourinho che fa il segno del Triplete ai tifosi bianconeri e Allegri che esprime un concetto ben chiaro: visto come giocava offensiva la Juve stasera? Ebbene, abbiamo perso!

LE CONSEGUENZE - Torniamo ad adesso. Gara cominciata bene, poi inopinato pareggio, e Allegri che si rimprovera di essere stato "troppo offensivo". Cosa dobbiamo attenderci adesso? Difficile saperlo, di sicuro quell'annata del ko col Manchester (2018-2019) non finì benissimo, con l'ennesimo scudetto sì ma con l'eliminazione ai quarti di finale sia in Coppa Italia (vs. Atalanta) che in Champions League (vs. Ajax... di De Ligt). Oggi ci si trova al terzultimo posto con nessuna vittoria in 4 giornate: opinione di chi scrive è che non tutto è perduto in un momento ancora iniziale della stagione, ma sicuramente questo precedente "verbale" dell'allenatore juventino lascia spazio quantomeno a tanta curiosità...