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Domani a Firenze la Juve non avrà undici calciatori per infortunio: un numero esagerato. Di questi, addirittura sette resteranno fuori per problemi muscolari: Chiellini, Rugani, Alex Sandro, Dybala, Zakaria, Bernardeschi e anche Bonucci, che si è di nuovo fermato (lo ha annunciato Allegri proprio oggi).  Dall’inizio della stagione i bianconeri sono penalizzati da stiramenti, lesioni di vario grado, pubalgie assortite. Una situazione che non riguarda solo il gruppo di Allegri - anche l’Atalanta, ad esempio, è stata fortemente condizionata da questo tipo di problema - ma che in altre realtà non si è proposto con la medesima gravità. Anzi. L’Inter, da tale punto di vista, ha avuto un percorso decisamente diverso, tanto che le assenze dovute a guai muscolari tra i nerazzurri si contano sulle dita di una mano, o giù di lì. In tutta la stagione, ovviamente.

Gli infortuni muscolari non sono una casualità. Qualche problema può capitare, ci mancherebbe: gli impegni sono tanti, la stagione è lunga e stressante. Se però una squadra ne ha tanti, troppi, allora significa che qualcosa non va. Cosa? Difficile, forse impossibile capirlo. Nelle scorse stagioni la Roma aveva sempre un’infinità di problemi del genere, pur cambiando allenatori e - di conseguenza - preparatori atletici. Non sapendo più quali pesci prendere, si provò perfino a dare la colpa ai campi di allenamento del centro sportivo di Trigoria, che vennero rifatti. Senza benefici.

Immaginiamo che la Juve si stia chiedendo il motivo di tutti questi infortuni non traumatici né articolari. Allegri ha grande fiducia in Folletti, il preparatore bianconero: una stima che evidentemente si basa sui fatti e sulla storia, visto che i due lavorano assieme da tanto tempo. E’ comunque naturale che, in una società straordinariamente professionale com’è quella torinese, risuoni una domanda: cosa c’è di sbagliato in ciò che facciamo? La risposta a questo quesito - sempre che si sia in grado di fornirla - può aiutare la Juve a affrontare la fine della stagione, e anche le annate a venire, con maggiori possibilità di successo.

@steagresti